Ci avviciniamo al tempo delle pappe. Hai preso confidenza con il cucchiaino, nel frattempo, e ti piace. Ti piace parecchio. Confido che ti piacerà anche quando dentro ci sarà la pappa.
Continui a mordere tutto quello che ti capita a tiro e sbavare come un basset hound.
Continui a ridere forte quando ti cambio, perché hai il solletico alle cosce, e a piangere come un disperato quando ti vesto, perché odi infilarti le maniche.
Continui a non dormire, o meglio, a dormire agitandoti come un matto e continuando a farlo solo se io mi alzo ottomila volte all'ora per accarezzarti e rimetterti il ciuccio, così ti calmi. Morfeo non era tornato definitivamente, si era solo scordato il gel per capelli e gli occhiali da sole sul comodino, e in men che non si dica se ne è ripartito. Meno male che non ho dato quel bacio alla francese alla Pediatra-Glamour, sarebbe stato imbarazzante richiederlo indietro adesso. Nel frattempo, ho delle borse sotto gli occhi che Vuitton me le invidia.
La tua conquista più grande è il seggiolone. Non sai ancora sollevarti a sedere del tutto, ma a volte quando sei nel passeggino ti ritrovo seduto attaccato alla borsa del cambio o alla sbarra, perché magari hai visto un gioco interessante e ti sei allungato per prenderlo. Non sai stare seduto senza appoggi o appigli, ma il seggiolone fa per te. Hai solo fotografie in cui ridi e sorridi quando sei sul seggiolone. Ti gusta star seduto. Ti piace giocare con i tuoi giochi appoggiati sul vassoio, e buttarli per terra, e poi guardare la mamma che te li raccoglie. Te ne abbiamo comprato uno a ventosa, apposito per seggioloni. Così non lo stacchi, ho pensato. Mi giro due secondi e SBAM, mi volto e trovo il giocattolo in terra e te che scalci e ridi.
Sei una sagoma, amore mio. Ben arrivato a questa tua nuova tappa del Grande Viaggio.
Cinque mesi
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Airin
on sabato 30 ottobre 2010
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Pubblico e privato
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Airin
on giovedì 28 ottobre 2010
Domenica scorsa siamo stati a un battesimo, primo evento sociale del Fagiolo. Mi sentivo come la mamma di una di quelle del ballo delle debuttanti. Temevo la catastrofe, perché non è abituato alla confusione e soprattutto non riesce ad addormentarsi bene nel passeggino o in braccio. Date queste premesse, ecco quello che è accaduto.
Gli do' da mangiare prima di partire, e si va. Ci facciamo la messa, quieti sul fondo della chiesa. Lui si diverte a togliersi le scarpine e a buttarle in mezzo alla navata, ma vabbè. Non si agita né fa rumore. E' rispettoso. Bravo Fagiolo. Messa finita, tutti in auto. Lui sonnecchia un po' e poi approdiamo al ristorante, dove si rimane per quattro ore circa.
Stupore assoluto. Si fa un altro pasto, viene cambiato nel bagno, muore di sonno ma come previsto sta sveglio, ma non si lamenta. Piagnucola un po' quando si stufa di starsene nel passeggino e lo prendiamo in braccio, ma per il resto...Ho provato a portarmelo dove c'era un po' di calma, e a passeggiarlo avanti e indietro canticchiando ma nulla, sveglio era e sveglio rimane, anche se sbadiglia tipo ippopotamo. Ma dentro c'è talmente tanta folla che qualcuno disposto a fargli due complimenti e a intrattenerlo si trova, lui è avido di attenzione e sorride praticamente a tutti facendo le fossette, io e la Metà-della-Mela ce lo passiamo e mangiamo alternati, e la cosa fila. Certo, tutto è stato possibile perché il rinfresco era a buffet, e non un vero e proprio pranzo. Così, quando il Fagiolo ha dato segni di cedimento vero, siamo corsi a casa senza problemi, senza dover aspettare la fine delle portate.
Tutti a farmi le feste e i complimenti, e a dirmi quanto è stato bravo, che non si è mai sentito, che non ha mai detto mezza parola, giusto due lamentele quando era ora di pranzo ed era un po' impaziente, perché la sua mamma era sparita con lo scalda biberon in cucina. E io che sorrido e penso:"'Sto fetente. Con gli altri è sempre un angioletto." Sì, perché effettivamente me lo sarei dovuto immaginare. In pubblico il Fagiolo è sempre perfetto. Mi lamento con mamma che non vuole starsene nel seggiolone più di dieci minuti perciò devo sempre aspettare che si addormenti prima di pranzare? Andiamo a pranzo dai miei e lui se la ride accanto a noi sul seggiolone, e ci starebbe a oltranza. Urla nel passeggino perché non ci si vuole addormentare? Si ferma qualcuno e lui zac! Muto e sorridente.
Ha già ben chiaro la distinzione tra il pubblico e il privato. Farà il vip da grande. Un'ulteriore prova?
Messo in auto si è addormentato. Arrivati a casa, si è svegliato, ha guardato me, ha guardato il babbo, si è guardato intorno scoprendosi nella privacy della camera da letto, ha aperto la bocca e...ha iniziato a urlare a squarciagola senza motivo per un'ora. Doveva recuperare il tempo perduto, pare.
Gli do' da mangiare prima di partire, e si va. Ci facciamo la messa, quieti sul fondo della chiesa. Lui si diverte a togliersi le scarpine e a buttarle in mezzo alla navata, ma vabbè. Non si agita né fa rumore. E' rispettoso. Bravo Fagiolo. Messa finita, tutti in auto. Lui sonnecchia un po' e poi approdiamo al ristorante, dove si rimane per quattro ore circa.
Stupore assoluto. Si fa un altro pasto, viene cambiato nel bagno, muore di sonno ma come previsto sta sveglio, ma non si lamenta. Piagnucola un po' quando si stufa di starsene nel passeggino e lo prendiamo in braccio, ma per il resto...Ho provato a portarmelo dove c'era un po' di calma, e a passeggiarlo avanti e indietro canticchiando ma nulla, sveglio era e sveglio rimane, anche se sbadiglia tipo ippopotamo. Ma dentro c'è talmente tanta folla che qualcuno disposto a fargli due complimenti e a intrattenerlo si trova, lui è avido di attenzione e sorride praticamente a tutti facendo le fossette, io e la Metà-della-Mela ce lo passiamo e mangiamo alternati, e la cosa fila. Certo, tutto è stato possibile perché il rinfresco era a buffet, e non un vero e proprio pranzo. Così, quando il Fagiolo ha dato segni di cedimento vero, siamo corsi a casa senza problemi, senza dover aspettare la fine delle portate.
Tutti a farmi le feste e i complimenti, e a dirmi quanto è stato bravo, che non si è mai sentito, che non ha mai detto mezza parola, giusto due lamentele quando era ora di pranzo ed era un po' impaziente, perché la sua mamma era sparita con lo scalda biberon in cucina. E io che sorrido e penso:"'Sto fetente. Con gli altri è sempre un angioletto." Sì, perché effettivamente me lo sarei dovuto immaginare. In pubblico il Fagiolo è sempre perfetto. Mi lamento con mamma che non vuole starsene nel seggiolone più di dieci minuti perciò devo sempre aspettare che si addormenti prima di pranzare? Andiamo a pranzo dai miei e lui se la ride accanto a noi sul seggiolone, e ci starebbe a oltranza. Urla nel passeggino perché non ci si vuole addormentare? Si ferma qualcuno e lui zac! Muto e sorridente.
Ha già ben chiaro la distinzione tra il pubblico e il privato. Farà il vip da grande. Un'ulteriore prova?
Messo in auto si è addormentato. Arrivati a casa, si è svegliato, ha guardato me, ha guardato il babbo, si è guardato intorno scoprendosi nella privacy della camera da letto, ha aperto la bocca e...ha iniziato a urlare a squarciagola senza motivo per un'ora. Doveva recuperare il tempo perduto, pare.
Di sole, mare, incontri e lounge bar
Pubblicato da
Airin
on venerdì 22 ottobre 2010
E' una verità universalmente nota, un assioma che non ha bisogno di dimostrazione, un fatto empirico e incontrovertibile.
Quando, in autunno e primavera, e anche in inverno, spunta il sole e le temperature si alzano, la popolazione tutta si riversa gioiosa lungomare. Un lungomare che finalmente è solo nostro, non come in estate, quando siamo invasi dall'orda unno-turistica. Ovviamente parlo di noi, paese affacciato sul tirreno:difficile rispettare questo dogma se vivi a Belluno. E siccome anche se sembra un grande paese, quasi una cittadina, in realtà ha ancora pretese da borgo contadino, ecco che è matematico che incontri qualcuno che conosci. Come andare in Coop sotto Natale.
I bambini poi sono come le lucertole:al primo raggio di sole, sbucano tutti dalle tane.
Ieri ho portato a spasso il Fagiolo, vista la bella giornata. Da quando ho lui sono diventata una camminatrice che odia la macchina. Punto primo mi piace che respiri un po' d'aria aperta, punto secondo la procedura per entrare e scendere di macchina è fastidiosa. Uscire poi è rigenerante anche per me. Se non altro ho un buon motivo per truccarmi e pettinarmi come si deve. Ma insomma...fatti dieci metri, primo incontro. Mamma di due(una quattro e una due anni, circa). Due creature di rosa vestite e dai ricciolini fittissimi e biondi. Festose. Mi hanno vista due volte, e mi corrono incontro ridendo. Guardano il Fagiolo e gli ridono cercando di toccarlo. Chiacchiere. E' bello chiacchierare con qualcuno che almeno non si limita a dei Gu, dei Ghi, e dei Aah!...Si riparte.
Altri dieci metri, secondo incontro. Zia di secondo o terzo grado della Metà-della-Mela. Come va, ma com'è cresciuto, ma quanto è bello, siete stati proprio bravi! Frase che mi lascia sempre perplessa. Ringrazio, ma mi lascia confusa. La bellezza, e purtroppo anche la salute, di un neonato, sono un po' come il totocalcio. Mica sei bravo se centri la schedina, hai solo culo.
Si riparte. Mi fermo per rispondere a un sms, e terzo in contro. Estranea di circa settant'anni con massa di capelli rosso rame, occhialoni glitterati e otto chili di fondotinta sul viso. Mah. Che vuole? Aah, i soliti complimenti. Fatidica domanda:
Quanto tempo ha?
Quasi cinque mesi.
Eh, la mia nipotina ha un anno.
Ehm, bene...
Inizia ora a gattonare, guardi, non me ne parli, non è un po' tardi?
Ma no, non si preoccupi, si cammina tutti prima o poi(Ma a me che cavolo interessa?)
Ma come è bello! E' così bello che sembra una bambina!
...(Cioè, perché? I neonati maschi devono per forza essere delle ciofeche inguardabili? Non la capisco, 'sta frase, e me la ripetono in continuazione!)
Fortunatamente il Fagiolo inserise il suo sensore di movimento, si accorge che siamo fermi e inizia a dare chiari segnali di impazienza.
Si riparte.
Quarto incontro(Mò basta, più che una passeggiata sembra una gara a tappe!)Madre di un mio vecchio amico d'infanzia. Facciamo due parole anche con lei, che almeno è simpatica.
Quinto incontro, collega mamma del corso preparto, soprannominata Mamma-del-Bambino-Lungo:giuro, ha due mesi meno del mio, e quando l'ho visto la prima volta, che aveva dieci giorni, era lungo quasi quanto il Fagiolo. Altre chiacchiere. Lei disperata perché non dorme assolutamente mai di giorno, e non riesce nemmeno a pranzare, e in più ha problemi di intestino(il Watusso, non lei.) Io che gongolo e le racconto dei miei successi:le ultime notti sono state accettabili(devo fare un regalone alla Pediatra-Glamour!), mi sono alzata sempre tre o quattro volte, netto miglioramento.
E chiudiamo la giornata. La metà-della-Mela mi ha raggiunto, e assieme siamo andati tutti e tre al porticciolo, luogo per nababbi. Il negozio meno caro lì è quello della Rolex, il ristorante propone pizze con prezzi maggiorati di almeno tre euro, le barche ancorate sono tutte lunghe almeno venti metri, la gente lì ha i tacchi a spillo anche la mattina alle quattro, e il bar non è un bar ma un lounge bar-enoteca. Entrare lì dentro con le scarpe da ginnastica sporche di sabbia umida, lui vestito da lavoro con i pantaloni blu da operaio e una vecchia maglietta, e chiedere solo una bottiglietta d'acqua minerale con un bicchiere e un cucchiaino per abbeverare il Fagiolo oppresso da singhiozzo bè...ha un suo perché!
Quando, in autunno e primavera, e anche in inverno, spunta il sole e le temperature si alzano, la popolazione tutta si riversa gioiosa lungomare. Un lungomare che finalmente è solo nostro, non come in estate, quando siamo invasi dall'orda unno-turistica. Ovviamente parlo di noi, paese affacciato sul tirreno:difficile rispettare questo dogma se vivi a Belluno. E siccome anche se sembra un grande paese, quasi una cittadina, in realtà ha ancora pretese da borgo contadino, ecco che è matematico che incontri qualcuno che conosci. Come andare in Coop sotto Natale.
I bambini poi sono come le lucertole:al primo raggio di sole, sbucano tutti dalle tane.
Ieri ho portato a spasso il Fagiolo, vista la bella giornata. Da quando ho lui sono diventata una camminatrice che odia la macchina. Punto primo mi piace che respiri un po' d'aria aperta, punto secondo la procedura per entrare e scendere di macchina è fastidiosa. Uscire poi è rigenerante anche per me. Se non altro ho un buon motivo per truccarmi e pettinarmi come si deve. Ma insomma...fatti dieci metri, primo incontro. Mamma di due(una quattro e una due anni, circa). Due creature di rosa vestite e dai ricciolini fittissimi e biondi. Festose. Mi hanno vista due volte, e mi corrono incontro ridendo. Guardano il Fagiolo e gli ridono cercando di toccarlo. Chiacchiere. E' bello chiacchierare con qualcuno che almeno non si limita a dei Gu, dei Ghi, e dei Aah!...Si riparte.
Altri dieci metri, secondo incontro. Zia di secondo o terzo grado della Metà-della-Mela. Come va, ma com'è cresciuto, ma quanto è bello, siete stati proprio bravi! Frase che mi lascia sempre perplessa. Ringrazio, ma mi lascia confusa. La bellezza, e purtroppo anche la salute, di un neonato, sono un po' come il totocalcio. Mica sei bravo se centri la schedina, hai solo culo.
Si riparte. Mi fermo per rispondere a un sms, e terzo in contro. Estranea di circa settant'anni con massa di capelli rosso rame, occhialoni glitterati e otto chili di fondotinta sul viso. Mah. Che vuole? Aah, i soliti complimenti. Fatidica domanda:
Quanto tempo ha?
Quasi cinque mesi.
Eh, la mia nipotina ha un anno.
Ehm, bene...
Inizia ora a gattonare, guardi, non me ne parli, non è un po' tardi?
Ma no, non si preoccupi, si cammina tutti prima o poi(Ma a me che cavolo interessa?)
Ma come è bello! E' così bello che sembra una bambina!
...(Cioè, perché? I neonati maschi devono per forza essere delle ciofeche inguardabili? Non la capisco, 'sta frase, e me la ripetono in continuazione!)
Fortunatamente il Fagiolo inserise il suo sensore di movimento, si accorge che siamo fermi e inizia a dare chiari segnali di impazienza.
Si riparte.
Quarto incontro(Mò basta, più che una passeggiata sembra una gara a tappe!)Madre di un mio vecchio amico d'infanzia. Facciamo due parole anche con lei, che almeno è simpatica.
Quinto incontro, collega mamma del corso preparto, soprannominata Mamma-del-Bambino-Lungo:giuro, ha due mesi meno del mio, e quando l'ho visto la prima volta, che aveva dieci giorni, era lungo quasi quanto il Fagiolo. Altre chiacchiere. Lei disperata perché non dorme assolutamente mai di giorno, e non riesce nemmeno a pranzare, e in più ha problemi di intestino(il Watusso, non lei.) Io che gongolo e le racconto dei miei successi:le ultime notti sono state accettabili(devo fare un regalone alla Pediatra-Glamour!), mi sono alzata sempre tre o quattro volte, netto miglioramento.
E chiudiamo la giornata. La metà-della-Mela mi ha raggiunto, e assieme siamo andati tutti e tre al porticciolo, luogo per nababbi. Il negozio meno caro lì è quello della Rolex, il ristorante propone pizze con prezzi maggiorati di almeno tre euro, le barche ancorate sono tutte lunghe almeno venti metri, la gente lì ha i tacchi a spillo anche la mattina alle quattro, e il bar non è un bar ma un lounge bar-enoteca. Entrare lì dentro con le scarpe da ginnastica sporche di sabbia umida, lui vestito da lavoro con i pantaloni blu da operaio e una vecchia maglietta, e chiedere solo una bottiglietta d'acqua minerale con un bicchiere e un cucchiaino per abbeverare il Fagiolo oppresso da singhiozzo bè...ha un suo perché!
Rosa & Blu
Pubblicato da
Airin
on mercoledì 20 ottobre 2010
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Tramite questo post scritto da LaLaura ho scoperto il tema del mese del sito Genitori Crescono.
Approfittando del fatto che il Fagiolo dorme, vorrei provare a buttare giù due righe a riguardo.
Il Fagiolo ha solamente quattro mesi e mezzo, circa. Eppure, la sua identità maschile dovrebbe essere già perfettamente formata, se diamo retta al mondo esterno. Mi spiego. Per tutta la gravidanza mi sono accanita per cercare per lui tutine e completini di colore altro dall'azzurro. Per carità, blu e azzurro sono i miei colori preferiti, e mi va più che bene che abbia anche capi d'abbigliamento di questi colori. Tuttavia, il punto è che era veramente difficile trovare indumenti per neonato di altri colori. Ho scovato un completino giallo e uno verde mela, che tra l'altro ha indossato appena nato in sala parto. Poi un tripudio di azzurro chiaro, color cielo, blu cobalto, blu profondo etc. Se buttavo un occhio dalla parte delle bambine, bè...rosa, viola, giallo, verde...l'intero spettro cromatico. Perché? Passi per il rosa:ormai è il colore standard per identificare una femmina, e forse, ma dico forse, visto che i neonati effettivamente non si distinguono molto bene(quante volte ci sentiamo chiedere "Che amore!E' maschio o femmina?")si associa il rosa alle neonate e il blu ai neonati per capire, per distinguere, un po' come i fiocchi nascita appesi alle porte.
C'è di peggio però. Mi ha fatto impressione una conversazione avuta con mia mamma quando il Fagiolo era proprio piccolino. Mi chiese come se la cavava la Metà-della-Mela, e io le risposi con la verità:che mi aiuta molto, gli cambia il pannolino non tirandosi indietro neanche davanti ai rifiuti solidi(si fa per dire), gli da' un biberon alla mattina presto per farmi dormire un po' dopo le nostre notti di guerriglia(questo adesso, ovviamente, da quando ho smesso di allattare), si sforza di calmarlo anche quando il cucciolo urla isterico e non c'è niente da fare, vuole me. Partecipa, insomma. Aiuta. Collabora. E' innegabile che il maggior carico di lavoro sia mio:perché il latte è giusto che glielo dia io, perché lui è tutto il giorno a lavoro, perché io sono la mamma e il Fagiolo mi ricerca continuamente. Ma la Metà-della-Mela c'è. E questo stupiva un po' mia mamma perché "ai nostri tempi", mio babbo si guardava bene dal cambiarmi, lavarmi o che. Intendiamoci, adoro mio babbo e ricordo bene come da piccola giocavamo insieme...però c'erano cose che proprio non gli competevano. Cambiarmi il pannolino. Vestirmi(mi ricordo che mi allacciava le scarpe, quello sì). Andare alle riunioni con gli insegnanti a scuola.
La questione di genere quindi è veramente complessa, perché è complicato individuare dove finiscono le differenze biologiche e genetiche e dove iniziano quelle culturali. La differenza tra mio babbo e la Metà-della-Mela sembra evidenziare che qualcosa stia cambiando. Ma conosco padri che ancora si comportano come il mio.
Ricordo di non aver mai giocato con le bambole:mai piaciute. Ricordo di aver giocato con le macchinine di mio fratello maggiore, con i suoi mostri, di aver corso per i prati sbucciandomi le ginocchia e di essermi arrampicata sugli alberi assieme ai miei amichetti maschi di quartiere, e mai una volta i miei genitori mi hanno detto:"Sii più femminile!". Mi chiedo però cos'avrebbero fatto se invece di essere stata una bambina che giocava con He-Man fossi stata un maschietto che voleva pettinare le Barbie. E mi chiedo sgomenta come reagirei io se il Fagiolo, un domani, mi chiederà un bambolotto per poterlo pettinare o la mini cucina per preparare finti banchetti. Vorrei poter scrivere con incrollabile certezza che se accadrà mi limiterò a sorridergli, accontentarlo e pensare tra me:"Certo diventerà un parrucchiere! Di sicuro sarà uno chef!". Ma ammetto con vergogna che non ne sono così sicura.
Che fare dunque? Io credo che a questo punto l'unica sia sforzarsi di mostrare al Fagiolo un esempio di coppia paritaria. Una coppia che si rispetta reciprocamente, in quanto io femmina, lui maschio ma entrambi esseri umani, esseri umani con un progetto comunque che si chiama famiglia. Una coppia dove io faccio il bagno al bimbo, ma magari lui lo cambia quando torna a casa la sera. Io cucino, lui lava i piatti. Io lavo e stiro, lui mi aiuta pulendo la lettiera del gatto (abitudine acquisita in gravidanza). Dove, per questioni di tempistiche, sono io di solito a lavare, vestire e cambiare il piccolino, ma dove se capita lui è perfettamente capace di farlo al posto mio.
Vorrei insegnargli a non diventare un domani un babbo che comprerà solo tutine rosa confetto alla figlia.
Approfittando del fatto che il Fagiolo dorme, vorrei provare a buttare giù due righe a riguardo.
Il Fagiolo ha solamente quattro mesi e mezzo, circa. Eppure, la sua identità maschile dovrebbe essere già perfettamente formata, se diamo retta al mondo esterno. Mi spiego. Per tutta la gravidanza mi sono accanita per cercare per lui tutine e completini di colore altro dall'azzurro. Per carità, blu e azzurro sono i miei colori preferiti, e mi va più che bene che abbia anche capi d'abbigliamento di questi colori. Tuttavia, il punto è che era veramente difficile trovare indumenti per neonato di altri colori. Ho scovato un completino giallo e uno verde mela, che tra l'altro ha indossato appena nato in sala parto. Poi un tripudio di azzurro chiaro, color cielo, blu cobalto, blu profondo etc. Se buttavo un occhio dalla parte delle bambine, bè...rosa, viola, giallo, verde...l'intero spettro cromatico. Perché? Passi per il rosa:ormai è il colore standard per identificare una femmina, e forse, ma dico forse, visto che i neonati effettivamente non si distinguono molto bene(quante volte ci sentiamo chiedere "Che amore!E' maschio o femmina?")si associa il rosa alle neonate e il blu ai neonati per capire, per distinguere, un po' come i fiocchi nascita appesi alle porte.
C'è di peggio però. Mi ha fatto impressione una conversazione avuta con mia mamma quando il Fagiolo era proprio piccolino. Mi chiese come se la cavava la Metà-della-Mela, e io le risposi con la verità:che mi aiuta molto, gli cambia il pannolino non tirandosi indietro neanche davanti ai rifiuti solidi(si fa per dire), gli da' un biberon alla mattina presto per farmi dormire un po' dopo le nostre notti di guerriglia(questo adesso, ovviamente, da quando ho smesso di allattare), si sforza di calmarlo anche quando il cucciolo urla isterico e non c'è niente da fare, vuole me. Partecipa, insomma. Aiuta. Collabora. E' innegabile che il maggior carico di lavoro sia mio:perché il latte è giusto che glielo dia io, perché lui è tutto il giorno a lavoro, perché io sono la mamma e il Fagiolo mi ricerca continuamente. Ma la Metà-della-Mela c'è. E questo stupiva un po' mia mamma perché "ai nostri tempi", mio babbo si guardava bene dal cambiarmi, lavarmi o che. Intendiamoci, adoro mio babbo e ricordo bene come da piccola giocavamo insieme...però c'erano cose che proprio non gli competevano. Cambiarmi il pannolino. Vestirmi(mi ricordo che mi allacciava le scarpe, quello sì). Andare alle riunioni con gli insegnanti a scuola.
La questione di genere quindi è veramente complessa, perché è complicato individuare dove finiscono le differenze biologiche e genetiche e dove iniziano quelle culturali. La differenza tra mio babbo e la Metà-della-Mela sembra evidenziare che qualcosa stia cambiando. Ma conosco padri che ancora si comportano come il mio.
Ricordo di non aver mai giocato con le bambole:mai piaciute. Ricordo di aver giocato con le macchinine di mio fratello maggiore, con i suoi mostri, di aver corso per i prati sbucciandomi le ginocchia e di essermi arrampicata sugli alberi assieme ai miei amichetti maschi di quartiere, e mai una volta i miei genitori mi hanno detto:"Sii più femminile!". Mi chiedo però cos'avrebbero fatto se invece di essere stata una bambina che giocava con He-Man fossi stata un maschietto che voleva pettinare le Barbie. E mi chiedo sgomenta come reagirei io se il Fagiolo, un domani, mi chiederà un bambolotto per poterlo pettinare o la mini cucina per preparare finti banchetti. Vorrei poter scrivere con incrollabile certezza che se accadrà mi limiterò a sorridergli, accontentarlo e pensare tra me:"Certo diventerà un parrucchiere! Di sicuro sarà uno chef!". Ma ammetto con vergogna che non ne sono così sicura.
Che fare dunque? Io credo che a questo punto l'unica sia sforzarsi di mostrare al Fagiolo un esempio di coppia paritaria. Una coppia che si rispetta reciprocamente, in quanto io femmina, lui maschio ma entrambi esseri umani, esseri umani con un progetto comunque che si chiama famiglia. Una coppia dove io faccio il bagno al bimbo, ma magari lui lo cambia quando torna a casa la sera. Io cucino, lui lava i piatti. Io lavo e stiro, lui mi aiuta pulendo la lettiera del gatto (abitudine acquisita in gravidanza). Dove, per questioni di tempistiche, sono io di solito a lavare, vestire e cambiare il piccolino, ma dove se capita lui è perfettamente capace di farlo al posto mio.
Vorrei insegnargli a non diventare un domani un babbo che comprerà solo tutine rosa confetto alla figlia.
Questo post partecipa al
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Prevenire è MOLTO meglio che curare
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Airin
on martedì 19 ottobre 2010
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Questo post sarebbe avrebbe dovuto essere scritto ieri, ma il Fagiolo era nella sua fase "Mi vesti da koala e mi assilli col koala?Io faccio il koala, mi attacco a te tipo patella allo scoglio tutta la giornata e non riuscirai nemmeno a andare in bagno!", e la faccenda è saltata...
Ieri era il giorno della prevenzione. E non una prevenzione qualunque, no.
Non si parla di lavarsi i denti dopo i pasti per prevenire la carie, no(per quanto anche questo sia un comportamento lodevole e lungimirante:avete presente quanto si fanno pagare i dentisti?)
Si parla di altro, più in grande.
Si parla di cancro al seno.
Si parla di questa prevenzione.
Si parla di fatti.
E' un fatto che nessuna può dirsi al sicuro, il discorso "Ma tanto a me non verrà mai, certe cose capitano solo alle famiglie degli altri" non vale una mazza.
E' un fatto che una visita di controllo periodicamente non costa nulla, assolutamente nulla. Ma può salvarci la vita.
Facciamo la prova della bilancia:di qua, la nostra pellaccia schifosa. Di là, la fatica di prendere un appuntamento, perdere qualche ora nel traffico e all'ospedale/consultorio/ambulatorio. Io direi che non c'è neanche da pensarci.
E visto che la prevenzione dovrebbe far parte dei nostri appuntamenti ricorrenti, e non dovrebbe essere affare di una sola giornata, ecco che non mi sento troppo in colpa per aver mancato il gran giorno.
Ieri era il giorno della prevenzione. E non una prevenzione qualunque, no.
Non si parla di lavarsi i denti dopo i pasti per prevenire la carie, no(per quanto anche questo sia un comportamento lodevole e lungimirante:avete presente quanto si fanno pagare i dentisti?)
Si parla di altro, più in grande.
Si parla di cancro al seno.
Si parla di questa prevenzione.
Si parla di fatti.
E' un fatto che nessuna può dirsi al sicuro, il discorso "Ma tanto a me non verrà mai, certe cose capitano solo alle famiglie degli altri" non vale una mazza.
E' un fatto che una visita di controllo periodicamente non costa nulla, assolutamente nulla. Ma può salvarci la vita.
Facciamo la prova della bilancia:di qua, la nostra pellaccia schifosa. Di là, la fatica di prendere un appuntamento, perdere qualche ora nel traffico e all'ospedale/consultorio/ambulatorio. Io direi che non c'è neanche da pensarci.
E visto che la prevenzione dovrebbe far parte dei nostri appuntamenti ricorrenti, e non dovrebbe essere affare di una sola giornata, ecco che non mi sento troppo in colpa per aver mancato il gran giorno.
Morfeo
Pubblicato da
Airin
on venerdì 15 ottobre 2010
Morfeo ha finalmente bussato alla nostra porta. Dopo mesi di litigi e scenate di gelosia. Sì perché lui ci voleva, a me e al Fagiolo, e io volevo lui ma il Fagiolo invece lo odiava e mi voleva tutta per sé.
Finché lo ho allattato, si svegliava spesso per mangiare, ma si riaddormentava anche in fretta, e tutto sommato ce la cavavamo.
Compiuti tre mesi, ha smesso di volere il seno anche la notte, è passato totalmente al latte artificiale e ha iniziato a fare a pugni con Morfeo. Risse da paura. Più o meno gli scenari possibili erano due.
1) Il Fagiolo si faceva la sua notte di sonno, ma agitandosi continuamente.
Se lasciato ad agitarsi, in breve iniziava a lamentarsi, poi a piangere, infine si svegliava facendoti rimpiangere di averlo lasciato arrivare fino a questo punto. Se invece al minimo cenno di disagio ti alzavi, gli rimettevi il ciuccio e/o lo cullavi e/o lo rimettevi nella sua posizione preferita e/o lo coprivi e/o lo scoprivi...bè, non si svegliava, ma tu ti facevi tre ore di fila sveglia, a leggere il settimo libro di Harry Potter in inglese per la decima volta, appollaiata accanto al suo lettino, pronta a intervenire di nuovo a ogni suo minimo cenno, che puntualmente arrivava ogni dieci minuti quindi tanto valeva non tornarsene a letto, che tanto ti saresti dovuta rialzare dopo trenta secondi.
2)Svegli e urlanti per ore e ore.
Stufo, Morfeo ci ha sbattuto la porta in faccia.
Ma mercoledì siamo stati dalla Pediatra-Glamour.
La quale ha suggerito che il Fagiolo potesse avere difficoltà di digestione, che lo portano ai suoi ottomila rigurgiti quotidiani e al sonno agitato.
Cambio di latte. Facciamo l'ultimo pasto con un latte specifico ad alta digeribilità e vediamo come va. Mi tenga informata.
Proviamo.
Mercoledì notte, si è agitato giusto due o tre volte nell'arco di un'ora. Miglioramento.
Stanotte si è agitato un paio di volte nel giro di mezz'ora e ha poi dormito silenzioso e pagato un'ora più del solito. Netto miglioramento.
Morfeo, ti amo. Continuiamo l'esperimento ancora qualche giorno prima di pronunciarci, ma pare che funzioni. Posso baciare con la lingua la Pediatra-Glamour?
Finché lo ho allattato, si svegliava spesso per mangiare, ma si riaddormentava anche in fretta, e tutto sommato ce la cavavamo.
Compiuti tre mesi, ha smesso di volere il seno anche la notte, è passato totalmente al latte artificiale e ha iniziato a fare a pugni con Morfeo. Risse da paura. Più o meno gli scenari possibili erano due.
1) Il Fagiolo si faceva la sua notte di sonno, ma agitandosi continuamente.
Se lasciato ad agitarsi, in breve iniziava a lamentarsi, poi a piangere, infine si svegliava facendoti rimpiangere di averlo lasciato arrivare fino a questo punto. Se invece al minimo cenno di disagio ti alzavi, gli rimettevi il ciuccio e/o lo cullavi e/o lo rimettevi nella sua posizione preferita e/o lo coprivi e/o lo scoprivi...bè, non si svegliava, ma tu ti facevi tre ore di fila sveglia, a leggere il settimo libro di Harry Potter in inglese per la decima volta, appollaiata accanto al suo lettino, pronta a intervenire di nuovo a ogni suo minimo cenno, che puntualmente arrivava ogni dieci minuti quindi tanto valeva non tornarsene a letto, che tanto ti saresti dovuta rialzare dopo trenta secondi.
2)Svegli e urlanti per ore e ore.
Stufo, Morfeo ci ha sbattuto la porta in faccia.
Ma mercoledì siamo stati dalla Pediatra-Glamour.
La quale ha suggerito che il Fagiolo potesse avere difficoltà di digestione, che lo portano ai suoi ottomila rigurgiti quotidiani e al sonno agitato.
Cambio di latte. Facciamo l'ultimo pasto con un latte specifico ad alta digeribilità e vediamo come va. Mi tenga informata.
Proviamo.
Mercoledì notte, si è agitato giusto due o tre volte nell'arco di un'ora. Miglioramento.
Stanotte si è agitato un paio di volte nel giro di mezz'ora e ha poi dormito silenzioso e pagato un'ora più del solito. Netto miglioramento.
Morfeo, ti amo. Continuiamo l'esperimento ancora qualche giorno prima di pronunciarci, ma pare che funzioni. Posso baciare con la lingua la Pediatra-Glamour?
Caduta libera
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Airin
on mercoledì 13 ottobre 2010
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Affrontiamo qui alcune delle gioie delle maternità di cui nessuno ti avvisa prima.
Che cos'è che cade? Iniziamo dai capelli. Ho smesso di allattare e due giorni dopo...ops, un capello sul cuscino del piccolo. Ops, un capello nelle sue manine. Ops, un capello attaccato al seggiolino auto. E sul divano. Sul fasciatoio. Sul pavimento. Sui suoi giochini. Sulla tovaglia di cucina. Sopra allo sterilizzatore. Ovunque. Già, anche nel pettine. Cioè, se li raccolgo e li metto assieme posso confezionare diciotto parrucche simil rasta. Aspetto a minuti la telefonata della Lega Nazionale Calvi.
Così, vado dalla parrucchiera, la quale mi fa un bel taglio e mi da' shampoo e fialette anti caduta, e mi spiega comprensiva che il ciclo vitale del capello (nascita-crescita-distacco)si arresta in gravidanza e che alla fine dell'allattamento, bè...doveva succedere. Evvabbé, fortunatamente è una cosa passeggera. Mi preoccupa di più un'altra parte del corpo piagata dalla gravità.
Il mio bel decolleté assomiglia a quei palloncini dei party della nostra infanzia, gonfiati a fiato, che dopo due giorni sembrano prugne avvizzite e oblunghe. Tragedia!! Cioè, praticamente, Del Piero palleggia con il pallone da calcio e io con le tette. Questa cosa mi ha lasciato decisamente abbattuta. Urge correre ai ripari. Già, ma come? Quelle creme, cremine e cremette rassodanti e tonificanti che costano più o meno quanto una rata del mutuo funzionano davvero? Mi ci devo tuffare dentro. Piccola consolazione:ho evitato le smagliature e rientro nei miei jeans a sigaretta già da un po'.
ma ogni volta che mi guardo allo specchio fatta la doccia...dio, anche il mio umore è in caduta libera.
Che cos'è che cade? Iniziamo dai capelli. Ho smesso di allattare e due giorni dopo...ops, un capello sul cuscino del piccolo. Ops, un capello nelle sue manine. Ops, un capello attaccato al seggiolino auto. E sul divano. Sul fasciatoio. Sul pavimento. Sui suoi giochini. Sulla tovaglia di cucina. Sopra allo sterilizzatore. Ovunque. Già, anche nel pettine. Cioè, se li raccolgo e li metto assieme posso confezionare diciotto parrucche simil rasta. Aspetto a minuti la telefonata della Lega Nazionale Calvi.
Così, vado dalla parrucchiera, la quale mi fa un bel taglio e mi da' shampoo e fialette anti caduta, e mi spiega comprensiva che il ciclo vitale del capello (nascita-crescita-distacco)si arresta in gravidanza e che alla fine dell'allattamento, bè...doveva succedere. Evvabbé, fortunatamente è una cosa passeggera. Mi preoccupa di più un'altra parte del corpo piagata dalla gravità.
Il mio bel decolleté assomiglia a quei palloncini dei party della nostra infanzia, gonfiati a fiato, che dopo due giorni sembrano prugne avvizzite e oblunghe. Tragedia!! Cioè, praticamente, Del Piero palleggia con il pallone da calcio e io con le tette. Questa cosa mi ha lasciato decisamente abbattuta. Urge correre ai ripari. Già, ma come? Quelle creme, cremine e cremette rassodanti e tonificanti che costano più o meno quanto una rata del mutuo funzionano davvero? Mi ci devo tuffare dentro. Piccola consolazione:ho evitato le smagliature e rientro nei miei jeans a sigaretta già da un po'.
ma ogni volta che mi guardo allo specchio fatta la doccia...dio, anche il mio umore è in caduta libera.
Prima volta
Pubblicato da
Airin
on sabato 9 ottobre 2010
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C'è una prima volta per tutto, dicono.
Vivere con un neonato significa essere in lista per constatare di persona parecchie prime volte. Tutto è nuovo e sorprendente, per un neonato. E' il motivo per cui ridi come un matto se solo faccio una smorfia mai vista prima, o batto le mani contro le tue come non avevo mai fatto prima.
Ci sono però prime volte di cui farei a meno.
Il tuo primo raffreddore, per esempio.
Spero che non ti torni più finché non sarai capace di soffiarti il naso. Un incubo. Non riuscivi a dormire, steso, perché come tutti gli essere umani normali le tue narici si muravano appena posavi la testa sul cuscino. Il che ha portato a notti insonni. Le mie notti insonni:tu te ne dormivi beato in braccio. E poi lo spray nasale a base di acqua marina...A parte che mi domando quale acqua marina:forse dello specchio di mare davanti alla villa di Berlusconi? Forse proviene da un oceano su Nettuno? No, perché con quello che costa avrei speso meno vaporizzando una barra d'oro bianco. E dartelo era una tortura, poverino, non facevi che contorcerti tipo morso di vipera. Ma insomma, è passata.
La tua prima febbre alta è un altro ottimo esempio.
Tutto per colpa del richiamo delle vaccinazioni.
Pianti, lamenti, fronte che scotta, scatti improvvisi, e poi non ti addormentavi pur avendo sonno, e anche quando dormivi mi alzavo ogni poco a controllarti...E la sensazione di impotenza mentre ti cullavo cercando di calmarti, ma ancora piagnucolavi.
Una prima volta di cui avrei fatto sinceramente a meno. Certo, è rimandare l'inevitabile. Prima o poi ti sarebbe venuta una febbre, per un motivo o per un altro, ma comunque, complice la deprivazione di sonno che riduce il mio unico neurone a un ebete balbettante che va a sbattere contro le pareti della scatola cranica, mi trovo a desiderare che non fosse capitato proprio ora, che sei così piccolo.
E così guardiano con occhio pio(causa sonno) alla prossima prima volta:la prima volta che andiamo a una festa. Tra due settimane abbiamo un battesimo. Cerimonia in chiesa e poi pranzo a buffet. Vedremo che succederà.
Vivere con un neonato significa essere in lista per constatare di persona parecchie prime volte. Tutto è nuovo e sorprendente, per un neonato. E' il motivo per cui ridi come un matto se solo faccio una smorfia mai vista prima, o batto le mani contro le tue come non avevo mai fatto prima.
Ci sono però prime volte di cui farei a meno.
Il tuo primo raffreddore, per esempio.
Spero che non ti torni più finché non sarai capace di soffiarti il naso. Un incubo. Non riuscivi a dormire, steso, perché come tutti gli essere umani normali le tue narici si muravano appena posavi la testa sul cuscino. Il che ha portato a notti insonni. Le mie notti insonni:tu te ne dormivi beato in braccio. E poi lo spray nasale a base di acqua marina...A parte che mi domando quale acqua marina:forse dello specchio di mare davanti alla villa di Berlusconi? Forse proviene da un oceano su Nettuno? No, perché con quello che costa avrei speso meno vaporizzando una barra d'oro bianco. E dartelo era una tortura, poverino, non facevi che contorcerti tipo morso di vipera. Ma insomma, è passata.
La tua prima febbre alta è un altro ottimo esempio.
Tutto per colpa del richiamo delle vaccinazioni.
Pianti, lamenti, fronte che scotta, scatti improvvisi, e poi non ti addormentavi pur avendo sonno, e anche quando dormivi mi alzavo ogni poco a controllarti...E la sensazione di impotenza mentre ti cullavo cercando di calmarti, ma ancora piagnucolavi.
Una prima volta di cui avrei fatto sinceramente a meno. Certo, è rimandare l'inevitabile. Prima o poi ti sarebbe venuta una febbre, per un motivo o per un altro, ma comunque, complice la deprivazione di sonno che riduce il mio unico neurone a un ebete balbettante che va a sbattere contro le pareti della scatola cranica, mi trovo a desiderare che non fosse capitato proprio ora, che sei così piccolo.
E così guardiano con occhio pio(causa sonno) alla prossima prima volta:la prima volta che andiamo a una festa. Tra due settimane abbiamo un battesimo. Cerimonia in chiesa e poi pranzo a buffet. Vedremo che succederà.
Quattro mesi
Pubblicato da
Airin
on sabato 2 ottobre 2010
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E in un lampo sei arrivato a quattro mesi.
Sembra ieri che non riuscivi nemmeno a girarti a pancia in su da solo, e ora invece stai facendo sforzi sovrumani per metterti seduto. Come ti metto nel passeggino punti i gomiti e inizi a lavorare di addominali. E se ti diamo due dita a cui aggrapparti tipo maniglie, ecco che triplichi gli sforzi e ti sollevi.
Stai dritto adesso, quando sei seduto.
Ti allunghi verso le cose che ti interessano, e se riesci a prenderle finiscono subito in bocca.
Per certi versi però sei ancora lo stesso. Un mangione. Un impaziente. Un insonne. Uno festoso.
Congratulazioni per il nuovo traguardo, Fagiolo mio.
Sembra ieri che non riuscivi nemmeno a girarti a pancia in su da solo, e ora invece stai facendo sforzi sovrumani per metterti seduto. Come ti metto nel passeggino punti i gomiti e inizi a lavorare di addominali. E se ti diamo due dita a cui aggrapparti tipo maniglie, ecco che triplichi gli sforzi e ti sollevi.
Stai dritto adesso, quando sei seduto.
Ti allunghi verso le cose che ti interessano, e se riesci a prenderle finiscono subito in bocca.
Per certi versi però sei ancora lo stesso. Un mangione. Un impaziente. Un insonne. Uno festoso.
Congratulazioni per il nuovo traguardo, Fagiolo mio.