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Cat: Curriculum emotico lavorativo

Io non ho partecipato alla Caccia al tesoro di Mamma Felice. Però sono incappata nell'ultima tappa. E ho letto questo:
"provate a scrivere il vostro curriculum emotivo e lavorativo, raccontando agli altri quali sono i vostri TALENTI sia professionali che come persone. I talenti trasversali che avete acquisito fino ad oggi. Quelli che vi rendono belle come siete."
E Ho pensato che mi avrebbe fatto bene. Che potesse essermi utile, a me come persona, essere umano altamente imperfetto, in parte mamma e in parte Metà-della_Mela. perché sono vicina a un grande bivio, e la nostra piccola illegale famiglia sta affrontando una grande sfida contro un gran brutto evento, che ci ha rivoluzionato non solo il quotidiano, mio, del Piranha e della Metà-della-Mela, ma ci costringerà a scelte complesse, più o meno difficili, e a rivedere il modo in cui pensavamo d'impostare i prossimi mesi e anni.
Cominciando dal fatto che, superati i prossimi mesi di emergenza, non potrò più prendermela troppo comoda aspettando la scuola materna prima di cercarmi un lavoro. Le esigenze di salute del mio compagno porteranno anche a questa decisione. Una decisione che francamente mi disturba un po', perché senza suonare ipocriti nell'era della ricerca dell'indipendenza della donna, io lavoro per denaro, e solo in minima parte per soddisfazione personale, soprattutto visto e considerato che non si tratterebbe del lavoro dei miei sogni ma di un lavoro qualsiasi per sbarcare il lunario.

Eccomi dunque.
Talenti professionali:
  • parlo e scrivo correntemente in inglese e in francese(su quest'ultima lingua sono un po' arrugginita perché finora non l'ho mai usata molto, dalle mie parti di turismo francofono ce n'è poco, ma una lingua è come andare in bicicletta, una volta imparata basta riprenderci la mano)
  • parlo e scrivo in italiano irreprensibile. Rifuggo gli errori di ortografia e amo i congiuntivi
  • ho qualche dimestichezza con le procedure di check-in e check-out:compilazione delle schede di registrazione, pagamenti etc.
  • ho una grandissima esperienza nel contatto con il pubblico perché non ho mai fatto un lavoro che non prevedesse la trattativa diretta(o telefonica)col cliente, che fosse al bar, alla gelateria, o alla reception dei campeggi.
  • posso gestire un cliente irascibile o isterico o in panico con la massima fermezza ma al contempo con la massima cortesia
  • ho un'ottima memoria
  • grazie a mio figlio sto imparando il multitasking
  • so imparare.

Talenti "miei":
  • mi piace il contatto umano
  • credo di essere famosa tra le amiche intime per la mia razionalità: so ascoltare e se richiesto dare consigli sempre improntati alla logica. Sono convinta difatti che logica e buon senso siano dati incontrovertibili e non opinioni, e dunque siano sempre il modo migliore di affrontare un dilemma di qualsivoglia natura
  • nonostante il punto di cui sopra, credo di possedere una discreta dose di tatto, dose indispensabile nei rapporti umani
  • adoro leggere, trovo l'atto della lettura estremamente gratificante per l'immaginazione, perché attraverso parole scritte si possono vivere sensazioni ed esperienze vere o inventate accadute ad altri, prendere spunti e proiettarsi in avanti con i propri progetti o sogni e speranze
  • mi sembra, e spero sia vero, di possedere un discreto senso dell'umorismo, e anche dell'ironia, che sono due cose diverse. Lo spero proprio perché è una dote che adoro negli altri, e anche perché mio padre sostiene che bisogna essere persone intelligenti per fare dell'ironia
  • sto imparando a mettermi in gioco, nel senso di tentare di smussare i difetti e di riempire le mie lacune, anche pratiche. Mia mamma si è quasi commossa quando, a una persona di gusti difficili e che non ha mai avuto amore per la tavola come me, ha regalato un libro di ricette perché sto imparando a cucinare discretamente e mi piace pure
  • sono onesta fino al midollo, anche nelle cose banali e quotidiane:non lascio mai l'auto in divieto di sosta, non salto la coda nei negozi, compro sempre il biglietto di bus e treno e lo timbro anche quando non avrebbe senso farlo
  • mi indigno. Purtroppo spessissimo mi indigno e basta, non agisco, una mancanza che dovrei correggere, ma intanto m'indigno
  • grazie a mio figlio, sto imparando la pazienza, un'arte complessa che al mio carattere genetico a volte sfugge
  • grazie alla nostra situazione umana, sto imparando a conoscere le mie risorse interiori e mentali, a destreggiarmi meglio nel mondo, anche se ne ho ancora parecchia strada da fare. ma sto scoprendo di essere apprezzata, una scoperta che illumina la vita.
Tutto questo non è filtrato da nessuna lente obiettiva, è quasi impossibile vedersi con oggettività assoluta, quindi di certo ho omesso difetti che non percepisco, ho omesso qualità che per me sono naturali e quindi non avvertibili ma magari lo sono per un'altra persona, ho indorato qualche pillola o magari mi sono abbruttita o limitata o circoscritta, non so.
Ma questa è la mia percezione individuale, in questo giorno e ora irripetibili.

Può servirmi davvero? Potrà aiutarmi in concreto? Ci vedete spiragli? Dal punto di vista lavorativo, visto così, è un po' misero in effetti. Bisognerebbe che l'eventuale datore di lavoro si sforzasse di leggere anche la parte successiva. Succede mai?

Grazie a Mamma Felice dello spunto, e anche a Mammachetesta per l'ispirazione concreta di questo post, sperando che non se ne offenda.

Il Folletto

Il Piranha ha un Folletto per amico.
E' tutto vestito di bianco e verde, ed è bello paffuto.
Se ne sta rintanato nel nostro sgabuzzino la maggior parte della giornata, ma quando esce per il Piranha è festa grande. Risate, battiti di mani e scalpiccio di piedi:tutti i segnali di eccitazione e felicità.

Il piccoletto segue il Folletto ovunque, lo pedina e non gli da' tregua. Il povero Folletto non riesce a svolgere adeguatamente la sua mansione di colf perché è costantemente disturbato dal Piranha che mette in campo tutte le sue abilità di stalker. Lo segue, lo sorpassa per aspettarlo dietro l'angolo successivo, lo tocca e lo accarezza senza chiedere il permesso.
Il Folletto allora fa la voce grossa, ma lui niente, non si lascia intimorire, neanche quando il Folletto gli mordicchia i piedini.

E quando infine, stanco e sfinito, il Folletto si ritira nella sua tana nel ripostiglio, il Piranha ce lo accompagna e lo mette a letto. A volte gli fa anche Ciao ciao con la manina. Certe volte addirittura piange, perché non ha capito che lo rivedrà il giorno dopo, vaglielo a spiegare.

Tanto attaccamento a un aspirapolvere è a dir poco commovente.

Tra le braccia di Morfeo

Se Morfeo fosse veramente come l'attore Laurence Fishburne, cioè alto e massiccio, tutti i nostri problemi sarebbero stati risolti il giorno uno.
Morfeo invece è tremante e codardo, e al minimo accenno di prepotenza se ne fugge via in un paradiso fiscale senza lasciare recapiti di sorta.
E' stato latitante a lungo, Morfeo.

Prima il Piranha veniva allattato. Evvabbè, si sa, svegliarsi due-tre-quattro volte a notte fa parte dei giochi, zero problemi. Ma allora Morfeo aveva come alleati il mitico duo:Tetta&Latte. In venti minuti il Piranha si riaddormentava satollo e appagato e felice. E anche sua mamma era felice.
Dalla Tetta al Biberon, poca differenza.

Con la chiusura dell'era del pasto notturno, sono iniziati i guai. Il Piranha ha deciso che la notte è giovane, e lui pure, e mammina anche, perciò tutti svegli. Morfeo ci ha provato, ma il Piranha è un prepotente, e così Morfeo si è dato alla latitanza per mesi e mesi.
Hai voglia te, di cullarlo-ninnarlo-coccolarlo-camomillarlo-dissetarlo:il Piranha di Morfeo non ne voleva sapere. Vattene via brutto cattivone. E il pavido Morfeo ha obbedito.
Sì, c'è stata una parentesi felice, un apostrofo rosa tra le parole Insonnia e Coma Indotto, intorno agli otto mesi, quando il piccolo nottambulo iniziò a gattonare. La nuova attività fisica (macinava chilometri con la disinvolura di Alex Schwazer)evidentemente lo sfiancava. Morfeo se l'è goduta per un mesetto contro il nemico stremato, poi fine della pacchia. Altra fuga a rotta di collo.

Adesso, a quattordici mesi, stiamo raggiungendo un equilibrio. Si dorme tutta la notte abbastanza spesso, alzandoci abbastanza presto(sei e mezzo circa, con punte di sei-sette). Ogni tanto il Piranha combatte e Morfeo si ritira per la notte ma in generale il piccolo figlio di Ipno ha preso coraggio e si è fatto battagliero. Speriamo duri, in fondo ormai l'età per dormire tutta la notte il Piranha ce l'ha.

Discorso a parte per il rapporto Piranha-Morfeo diurno. Per quanto l'abbia snobbato la notte, il Piranha si abbraccia stretto Morfeo di giorno e non c'è modo di separarli. Alla veneranda età di un anno e due mesi il piccolo incoerente non solo pisola nel primo pomeriggio e anche parecchio e con gusto(salvo rare eccezioni)ma pretende ancora di ninnare al mattino. Nel suo lettino a casa se ho da fare e non usciamo o nel passeggino a spasso non gli importa. Basta dormire un'oretta. Chissenefrega di stare in spiaggia(e dire che abbiamo il mare a un passo), se è in giornata no il Piranha è capace di lagnarsi di sonno sfacciatamente e volersene andare a casa. Ho una fotografia in cui se ne dorme a pancia all'aria nel suo lettino ancora in costumino umido fasciato nel suo asciugamano da mare:si era addormentato in auto così profondamente(un tragitto, mare-casa, di cinque minuti) che non ho avuto cuore di svegliarlo per fargli la doccia.

Morfeo di giorno è forte e vigoroso e lui e il Piranha si adorano.
Di notte, i due si sono dati battaglia a lungo, e per adesso parrebbe che la guerra sia vinta dal dio capriccioso. ma mai dire mai. Io però continuo a fare il tifo.

Andata e Ritorno

Non mi riferisco a Lo Hobbit di Bilbo Baggins.
Mi riferisco a disguidi inutili e stupidi, che allungano i tempi, disturbano la convalescenza, co costringono a fare avanti e indietro dall'ospedale(mezz'ora di macchina)più volte al giorno, o a girare come trottole da un reparto all'altro come ho dovuto fare nei giorni scorsi, e non dovrebbero accadere in un ospedale. Cioè, io vengo in ospedale perché ne ho bisogno, sto male. Nel nostro caso, è pure una malattia pesantuccia, che anche psicologicamente dovrebbe meritare un trattamento non dico di favore ma umano. Per lo meno, si dovrebbero evitare di accumulare problemi e tensioni sulle nostre spalle provate, no?
Nada.
Prima, ci abbandonano al nostro destino. E' mio avviso che il cambio di reparto a causa di una complicazione non ti esime dalla sorveglianza che gli avresti concesso se fosse rimasto nel tuo reparto. Lasciare punti di sutura al loro posto per più di un mese anziché dieci giorni e non trovare in detto mese due minuti per venire a controllare la ferita mi pare negligente, a dir poco. Specie visto che ti sono venuta a cercare per chiederti di controllare la ferita.
E ora che la ferita ha problemi è troppo comodo fare gli iper apprensivi e prospettarci un ricovero di molti giorni pressoché inutile solo per pararti il cosiddetto.
Ed è assolutamente scandaloso che, dopo che sabato ci è stato detto di venire a farci ricoverare in day hospital lunedì alle nove, si arrivi stamattina per trovare non solo una dottoressa che va in panico e ci ventila un ricovero di 7 giorni minimo ma anche che non ci sono posti letto e si dovrà tornare nel pomeriggio. Eh? ma te lo sai che razza di convalescenza sta facendo? Lo sai che non sta in piedi più di dieci minuti, che è debole e stanco e provato da 43 giorni di degenza? Mi dici che non puoi in coscienza mandarmi a casa così, ma di fatto mi ci hai rispedito e mi hai fatto tornare nel pomeriggio, e non contenti, ci hanno fatto aspettare un'ora in sala attesa perché non avevano ancora effettuato gli spostamenti di letto necessari pur attendendoci dalla mattina?
Non è serio.
Fa inca****e, di brutto.
Fa venire voglia di andarsene di corsa al tribunale dei diritti del malato.
Ci aspettiamo risposte convincenti, domani, dal primario.
Questo è un blog mammoso, ma questo non è un post mammoso, ma se non lo mettevo nero su bianco esplodevo.