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Scoperte

E si fanno scoperte.
Si scopre quanto ci piacciono gli occhi asimettrici del Piranha, perché sono uguali a quelli della Metà-della-Mela.
Si scopre l'arte dell'attesa.
Si scopre che certe persone non sono come dovrebbero essere.
Si scopre la riserva infinita di pazienza interiore.
Si scopre che sei una roccia.
Si scopre che puoi ridere come una matta dei deliri di morfina del tuo compagno.
Si scopre che la voce di lui è meravigliosa.
Si scopre che non hai paura.
Si scopre quell'imbarazzo e insieme quel compiacimento di scoprire che certe persone ti credono una mamma, compagna, donna degna di rispetto, e quindi capisci di essere sulla strada giusta, e sei fiera di te stessa per un istante, e ignori tutte le altre,
Si scopre il calore di mille amici che si interessano.
Si scopre il pudore che ti fa distogliere lo sguardo dalla disperazione altrui.

Si scopre se stessi.

Le cose che accadono agli altri

Le cose che accadono agli altri sono tutte quelle cose che pensi:"A me non succederanno mai".
Trattasi di cose eccezionalmente positive(vincere alla lotteria o scoprire un vecchio zio miliardario defunto da poco, o anche solo trovare parcheggio all'ombra al supermercato il sabato mattina alle undici)o di cose orribili.
Incidenti assurdi, malattie spaventose. Succedono sempre agli altri.
Ma gli altri siamo anche noi.
E quando la tegola ti piove in testa, non sai reagire.
Non sai se metterti a ridere e ripetere "E' uno scherzo vero?", o a piangere urlando che non è giusto, che non c'è un caxxo di giustizia e di logica e di ordine nel mondo se certe cose possono succedere a una persona buona e gentile come la Metà-della-Mela.
E devi ridere e scherzare perché hai un Piranha che non capisce, che non sa che cosa vuole dire quando gli accenni che "il babbo starà all'ospedale per un po'", e allora magari gli ripeti che si trova a lavoro o sta dormendo in un'altra stanza, ma il Piranha non è stupido e continua a chiamare:"Mamma...babbo?"
E tu continui a sorridere.
Continui perché sai, credi, sei assolutamente certa che tutto andrà per il meglio. Si tratta solo di affrontare un lungo cammino, ma la fine arriverà di sicuro.
Si tratta solo di tenere a bada la paura.
Di smetterla di essere furiosi col mondo e di affrontare questa cosa - spaventosa ma superabile.
Di smetterla di sentirti in colpa perché a fatica stai col Piranha solamente poche ore al mattino, poi lo lasci per stare in ospedale, e i prossimi giorni sarà anche peggio.
Di abbracciare il Piranha per trarne forza e coraggio, perché lui si spaventa per una porta che sbatte forte e non sa che ci sono altre cose di cui avere paura.

Happy Birthday!! Al quadrato...

Il 29 maggio festa grande per il primo compleanno del Piranha!
Tutto è filato più che liscio!
La torta, con tanto di immagine tradizionale di Winnie the Pooh era davvero deliziosa, degna di Erica, pasticceria piuttosto rinomata dalle mie parti.
Le operazioni di spegnimento candelina sono state piuttosto complesse, essendo il Piranha arrivato al grande evento in pieno possesso delle sue facoltà di sputacchiatore onorario della lega dei lama, ma senza quelle di soffiatore provetto, e soprattutto esausto dalla giornata. Naturalmente infatti, in occasione del suo giorno di gloria, ha pensato bene di saltare il pisolino pomeridiano, perciò ha accolto gli ospiti che già era in stato semi comatoso. Rinvigorito un po' dal cumulo dei regali, è poi definitivamente crollato dinanzi all'immane incarico di spegnitore di candelina, per poi darsi all'isteria un'ora dopo.
Era così stanco che non riusciva neanche a smettere di urlare quando l'ho messo a letto, ed è infine svenuto senza cena. Poveraccio.

Sul piano regali, i numerosissimi ospiti sono stati più che generosi. Il Piranha adesso è il fiero possessore di sette costumi da bagno, uno per ogni giorno della settimana, il che fa di lui un bimbo glamour che neanche al Twiga. E' il titolare di un numero imprecisato di magliette e pantaloncini, roba che Paris Hilton in confronto ha un guardaroba da pezzenti. E' il geloso proprietario di tre set di giochi da spiaggia, di cui uno così monumentale che è stato riposto per quando sarà effettivamente troppo grande per cadere dentro al secchiello, cosa che adesso è un rischio decisamente concreto. Ha al suo comando una schiera di otto delfini galleggianti per il suo bagnetto, un piccolo motoscafo gonfiabile per cavalcare le onde e che non vedrà sinché non avrà almeno tre anni, un bel ciambellone per imparare a nuotare in sicurezza, e una piscinetta gonfiabile che a noi, sprovvisti di giardino, servirà senz'altro come vaschetta da doccia per poter finalmente smantellare quella ingombrante su treppiedi. Per non parlare di due spettacolari giochi in legno marca Sevi, costruzioni creative(che però ho dovuto riporre in attesa che gli passi la rosica:con i suoi dentini nuovissimi ha scrostato la tinta di una delle costruzioni. Quando l'ho beccato con le labbra verde pastello e azzurro cielo ho deciso di sequestrargliele.)e piano di legno con martello e cilindri da battere.
Per non parlare di cellulare, cruscotto, camioncino attrezzi e il regalo di mamma e babbo, ovvero uno xilofono marca Sevi. La mia emicrania congenita non ha gradito, ma lui sì, parecchio. Piccolo musicista in erba.
Altro successone, la bicicletta con tanto di borraccia e cestino, regalo dei nonni. Ovviamente adesso serve solo a farsi scarrozzare a destra e a manca, ma ci potrebbe stare sopra per ore. Dovrò comprargli un campanello(e la mia emicrania sbotta).

Gli ospiti accorsi sono stati numerosi:quasi tutti i nostri amici, e zii e cuginetti vari, e mamme coi bimbi del corso pre parto. Il fatto che non si siano distribuiti nell'arco del pomeriggio come da me auspicato ma si siano concentrati tutti alla stessa ora ha complicato le cose:avrei dovuto avere a disposizione Arcore per riuscire a smistarli tutti dignitosamente. La casa aveva l'aspetto di un centro commerciale il primo giorno dei saldi. Ma vabbè.

L'unica nota dolente, le fotografie. Io ero troppo occupata a badare al Piranha isterico e agli altri bebè, e la Metà-della-Mela troppo impegnato a dirigere il traffico, perciò non ne sono state scattate quasi nessuna. Trauma. Sono stata in depressione per due giorni, poi ho organizzato un'altra mini festa coi nonni il 1 giugno a cena, con tanto di mini torta, festoni e palloncini, e così abbiamo avuto le nostre foto.

Emotivamente, mi ha sconvolto un po'. ha già un anno, per la miseria. Sembra così diverso, sembra un estraneo rispetto all'affarino minuscolo e rugoso e francamente bruttino che ho conosciuto all'alba in ospedale un anno fa. Adesso è grande, imponente, festoso e bellissimo.
Devo costantemente cercare indizi che mi rassicurino che è ancora lui. Dorme sul fianco, ancora, come sempre. Agita costantemente i piedi prima di addormentarsi, oggi come ieri. Vuole che tutto sia fatto subito e come dice lui, scattare sull'attenti, altrimenti sono cavoli amari. Non è cambiato in questo.

E' ancora lui, solo più grande. Wow. Auguri.