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Natale alle spalle

Giudizio sul primo Natale di Zanna Bianca? Positivo.
Zanna Bianca è stato sommerso di regali. La vita è ingiusta:finché non ti rendi conto di cosa è il Natale, ecco che sei al centro dell'attenzione e collezioni doni su doni, mentre appena inizi a comprendere e attendi natale con entusiasmo puntualmente inizi a riceverne un numero minore...e vabbè.
Ha ricevuto un sacco di giocattoli, come mi sembra giusto ricevere per Natale, e molti sono stati quelli di stoffa, che io adoro. Hanno sempre un design delizioso, sono sicuri e morbidi, li preferisco nettamente a quelli in plastica. In particolare ne ha ricevuti parecchi di questa marca. Sul sito non si trovano quelli che ha ricevuto lui, quindi non posso mostrarveli. Si tratta comunque di cubi, uno zoo, un finto cellulare(così forse la smetterà di desiderare i nostri, che puntualmente gli vengono negati)...
Molti peluche, su cui troneggia lo Winnie Pooh gigante dei Nonni B:seduti sono alti uguali, uno spettacolo esilarante!
Non sono mancati i giochi di questa marca: trottola, cubi, fattoria, trenino musicale(finalmente ho trovato chi fa il fischio al posto mio!).
Io e la Metà-della-Mela gli abbiamo regalato la sua prima cassetta degli attrezzi, tutta in stoffa:blu, con dentro cacciavite, pinze, chiave inglese e mantello, tutti dotati di sonagli:eccola qui.

Regali a parte, l'emozione di svegliarsi alla mattina di Natale con il cucciolo è stata una delle più intense della mia vita. Abbiamo steso il tappeto proprio sotto l'albero(che lui adora, anche se finto:è un fan di tutte le piante. Anima da botanico.)e aperto tutti i regali. Era piuttosto interessato alle carte fruscianti, ma va bene così. Anche a casa dei nonni ha giocato sul tappeto con qualcuno dei suoi nuovi giocattoli, e alla sera servizio fotografico col suo completo natalizio sul lettone di mamma e babbo. Insomma, è stata una giornata impegnativa. Era stanco poverino, e noi con lui.

Le notti infatti non migliorano, Morfeo è davvero permaloso, e dopo sette giorni di pacchia ci ha lasciati di nuovo. ormai son tre settimane, vorrei sapere dove è emigrato.
Incolpiamo la seconda zanna:la gengiva è bianca e gonfia, al pari dell'unico dente, ma ancora non taglia. Povero, deve avere il fuoco in bocca.

E ridendo e scherzando siamo arrivati a sette mesi. Preparerò il post a tema per i prox giorni.
Buon anno a tutti!

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Ommioddio, mancano solo sei giorni al natale? O dove è andato a finire il tempo? Aspetto con ansia questo particolare Natale visto che è il primo che passeremo in tre. Oltre a me e alla Metà-della-Mela si è aggiunto il Fagiolo(recentemente detto anche Zanna Bianca, causa mono-dente). Abbiamo fatto per la prima volta un vero albero di natale:l'anno scorso eravamo in pieno trasloco e non facemmo nulla, e due anni fa ne potemmo preparare solo uno piccino picciò, causa appartamento lillipuziano.
Il Fagiolo l'ha un po' snobbato, inizialmente, per poi rendersi improvvisamente conto della sua esistenza qualche giorno fa, e prontamente ha deciso che, in quanto esemplare di flora(non distingue ancora che si tratta di un abete finto)gli ha dedicato i suoi migliori sorrisi(ha l'animo del giardiniere...).
Anche le luci che abbiamo messo sul terrazzo lo attirano tantissimo.

Quello che mi preoccupa è che mancano solo sei giorni al 25 e ancora sono molto molto indietro con i regali. Diciamo che sono ancora all'età della pietra...Tipo pleistocene, per capirsi. Possibile che non imparo mai? Ogni anno, stessa storia. E dire che mi piace andare per regali, non è certo un compito ingrato. Quest'anno poi, con la presenza di Zanna Bianca al seguito, la mia libertà di manovra è stata molto limitata, quasi come se provassi a guidare un tir col rimorchio.
Se diluvia, non si può uscire. Se nevica, come venerdì scorso(evento eccezionale, considerato che siamo una ridente cittadina di mare)non si può uscire. Quando fa buio, quindi verso le sedici e trenta-diciassette, viene un freddo glaciale e lo riporto a corsa in casa. la mattina fa il suo pisolino nel lettino(non sia mai che s'impari a dormire nel passeggino, per carità)dopodiché abbiamo i minuti contati per rientrare, perché se la pappa non è pronta esattamente al minuto secondo che decide lui di mangiare, apriti cielo. Che polmoni che gli ho fatto, ragazzi.

Ergo, siamo un po' di rincorsa. Ma vabbè. La casa è addobbata, la pila di regali sotto all'albero cresce, ed è il primo di molti Natali che passeremo in tre. Perciò il mio grado di beatitudine è abbastanza elevato. Se per caso non postassi altro prima del tempo, ne approfitto:
BUON NATALE A TUTTI VOI, BLOG E BLOGGATORI!!!

Incertezze

Il Fagiolo cresce rapidissimamente, ha già sei mesi e mezzo.
Talvolta mi incanto a guardarlo, mentre gioca, dorme o mentre mi sorride, e mi sento invadere da una paura grande come un buco nero. Sembra tutto così facile adesso che è ancora così piccolo, quando tutto ciò che devo fare - per quanto stancante - è solamente accudirlo:pappe, vestitini, coccole, gioco, sonno. Ma presto bisognerà che inizi ad educarlo. Cielo. Mi serve un libretto di istruzioni.

Come si fa? Sarò capace di insegnargli la correttezza, la gentilezza, l'altruismo, la tolleranza, l'onestà, l'amore? Scendendo in dettaglio, già anche solo insegnargli le cosiddette buone maniere mi sembra una sfida. Una sfida per la quale non ho preparazione. Non che pretenda che esistano corsi di laurea in educazione dei figli,ma ho comunque la sensazione di stare presentandomi agli esami di maturità senza aver aperto libro.

Mi sforzo di ritornare indietro nel tempo, e decifrare il modo in cui i miei genitori hanno educato me, ma tutto è vago e nebuloso. Mi piacciono i miei genitori, e credo che abbiano fatto un buon lavoro con me. Vorrei tanto seguire le loro orme, ma non riesco a vederle. E d'altra parte io sono io, una persona diversa da loro, che di certo avrà caratteristiche sue personali da trasmettere a questo coso ancora informe che è il Fagiolo.

E le inclinazioni del Fagiolo stesso? Dove le mettiamo? sarò in grado di riconoscerle e assecondarle?

Fortunatamente, il fagiolo sa quando mettersi a ridere e fare il mammone, e le incertezze si volatilizzano presto. Io ce la metterò tutta.

Sei mesi

Il 29 novembre hai fatto sei mesi. metà di un anno, del tuo primo anno. Il tempo passa a velocità supersonica. Superman a confronto è una lumaca con l'artrite.

In concomitanza con questo traguardo, si sono verificati repentini cambiamenti.

La pappa:sei passato da "Bleah!" a "Mammachebuona!" nel giro di ventiquattr'ore, grazie al cielo.

Il dente:il tuo primo dentino ha finalmente tagliato, e cresce letteralmente a vista d'occhio, rendendoti piuttosto isterico e incline al pianto.

Il sonno:va meglio. E non dirò altro, che Murphy ha mille orecchie.

I capelli:infoltiti e scuriti, sarai il nuovo testimonial Garnier.

La parlantina:Mam-m-ma. Scandito limpido ogni volta che urli per richiamare la mia attenzione se ti sto dando le spalle o se sei assieme al babbo o alla nonna e non mi vedi ma mi vuoi.

Siamo al giro di boa, metà anno. Auguri piccolo mio.

Pappa...bleah!

Su indicazione della pediatra, oggi gli ho proposto la prima pappa. Ho preparato il brodo vegetale con carota, patata, zucca gialla e pollo. Nel brodo ho aggiunto crema di mais e tapioca, e un filo d'olio d'oliva. L'ho assaggiata, e onestamente non era né dolce né salata, non sapeva proprio di niente. Sciapa al massimo.

La sua faccia è stata una di puro disgusto. Ho perseverato per pochi cucchiaini e pochi minuti, ma poi ho chiuso, non voglio certo forzarlo. L'odore soprattutto non gli è piaciuto:arricciava il naso schifato ogni volta provava, curioso, ad accostarsi al piatto. Una volta in bocca, biascicava un po', in modo che metà cucchiaino finiva sul bavaglio, poi inghiottiva. ma già al secondo cucchiaino girava la testa e faceva le capriole pur di evitare che gli centrassi la bocca, così ho desistito. Riproveremo. Poi.

Nel frattempo è passata un'ora e un quarto, e mi accingo a preparargli il solito latte:a tale distanza temporale confido che non instauri il meccanismo:non mangio pappa tanto poi arriva biberon con latte buono!

Avevo anche provato a fargli assaggiare la mela, sia quella fresca grattugiata da me, sia l'omogeneizzato:faccia più schifata ancora, e boccone prontamente sputato. La mela non è nelle sue corde. Del resto, dice nonna A, non era nemmeno nelle mie:come si lotta contro il dna? :)

La Gente che tocca

No, non sono stata molestata al supermercato. Mi riferisco a quella massa di persone mano-dotate che non appena intravede il Fagiolo si precipita a toccarlo.
Ovviamente non parlo qui di parentado e amici e amiche vari, i quali vengono in visita appositamente per salutare me e il Fagiolo e dai quali accetto volentieri carezze o anche che lo prendano in braccio. Diamine, sono la prima a offrire certe volte. Anche perché il fagiolo per ora è un bimbo festoso, a suo agio al centro dell'attenzione.

No, parlo di quella massa confusa di vaghi conoscenti, e peggio ancora, estranei totali che si permettono di allungare le mani e posarle sul Fagiolo che li guarda perplesso dal suo passeggino. Prega di non trovarti mai in coda da qualche parte per più di cinque minuti, perché altrimenti la prima donnina ultra-sessantenne che entra nel tuo raggio d'azione si sentirà in dovere di a)Elargire sorrisoni e complimentoni al Fagiolo(ma quant'è bello, ma quanto è grande, ma quanto tempo ha, etc etc)il quale, da bravo diplomatico, ricambia con il suo sorriso ufficiale sciogli-cuori:fin qui tutto bene, sorrido, ringrazio, non c'è assolutamente nulla di sbagliato, ma poi...
b)Eccola là! La mano infingarda sale su, si avvicina furtiva e zac! Un buffetto sulla guancia, o Zac! Una carezza su una manina(Che il piccolo prontamente caccia in bocca)Zac! Un pizzicotto a un piedino.
Massimo storico, la tipa della farmacia che senza chiedere neanche il permesso ha spontaneamente dichiarato che ama i piedini dei bambini e ha subito provveduto a sfilargli un calzino per pizzicargli il piede nudo. Ma che, scherziamo?

Ora, non so se questo senso di fastidio, possesso, gelosia, o che dir si voglia, sia comune a tutte le mamme, o è solo una cosa mia. Ma sinceramente io mai nella vita mi son permessa di toccare il neonato altrui, per lo meno non senza esplicito permesso. Personalmente è una cosa che detesto, come quando La Gente si permetteva di toccarmi la pancia quando ero incinta. Non so, forse viene spontaneo, forse sono io troppo refrattaria ai contatti fisici(in effetti, detesto anche quelle persone che durante una conversazione si sentono in dovere di toccarti ogni secondo per enfatizzare meglio un passaggio) ma giuro che sto pensando di munire di tagliole il passeggino. Nel frattempo, cerco di abituarmi a questa costumanza sociale e sorrido dinanzi a certi exploit, cercando poi di allontanare con discrezione il Fagiolo e metterlo fuori portata.

Soccorso

Che qualcuno ci aiuti. Chiamate un avvocato matrimonialista, che la rottura tra noi e Morfeo è ormai definitiva. Io sono per davvero alla frutta. Riassumiamo per punti, come a scuola.
1)Il Fagiolo dorme poco di giorno.
2)Il Fagiolo, sia di giorno che di notte, fa una fatica immensa ad addormentarsi anche quando palesemente casca dal sonno. Si gira e si rigira nel lettino, agita le braccia cercando di afferrare tutto, e a volte non basta che tu gli lasci afferrare un dito, e vuole il proverbiale braccio, costringendoti a pose innaturali a causa delle quali la tua schiena ti farà presto causa;anche se ha già gli occhi chiusi, piagnucola e di punto in bianco ha scoppi di pianto accompagnati da occhi sbarrati e braccia supplichevoli, che si traduce con:"Addormentami in braccio". Resisto. La maggior parte delle volte.
3)Il Fagiolo ha gli orari sballati. La pausa lunga tra un pasto e l'altro, con conseguenti cinque ore circa di sonno filate la fa la sera e non la notte. Si addormenta dopo il biberon delle sei-sette, e pretenderebbe di mangiare alle due di notte. Non so come fare a spostare i suoi orari in modo di farli coincidere con i nostri, e fargli capire il messaggio:la notte si dorme.

Nell'ordine, non so se rivolgermi prima(e di nuovo)a:
  • La Pediatra-Glamour, che vedo comunque tra una settimana. La sua teoria "si agita per problemi notevoli di rigurgito"ha funzionato per poco, il nuovo latte lo fa digerire meglio ma non ci ha risolto i guai con Morfeo. Confido che tra sette giorni ci parlerà di svezzamento e inizieremo le pappe, ma non so se questo ci aiuterà a dormire meglio.
  • L'ostetrica:avrà mica qualche dritta?
  • Un esorcista. Che sia posseduto?
  • Uno stregone dei Caraibi, oppure direttamente Guybrush Treepwood. Che gli stiano facendo un woodoo?
  • Quello che vende le bombole del gas. Non sia mai che una sniffata tutte le sere...

Non è che qui nell'etere avete qualche dritta? Oppure, mi basta una pacca sulla spalla di simpatia. E se vedete Morfeo su qualche spiaggia assolata, acciuffatelo, offro una ricompensa.

Cinque mesi

Ci avviciniamo al tempo delle pappe. Hai preso confidenza con il cucchiaino, nel frattempo, e ti piace. Ti piace parecchio. Confido che ti piacerà anche quando dentro ci sarà la pappa.

Continui a mordere tutto quello che ti capita a tiro e sbavare come un basset hound.
Continui a ridere forte quando ti cambio, perché hai il solletico alle cosce, e a piangere come un disperato quando ti vesto, perché odi infilarti le maniche.

Continui a non dormire, o meglio, a dormire agitandoti come un matto e continuando a farlo solo se io mi alzo ottomila volte all'ora per accarezzarti e rimetterti il ciuccio, così ti calmi. Morfeo non era tornato definitivamente, si era solo scordato il gel per capelli e gli occhiali da sole sul comodino, e in men che non si dica se ne è ripartito. Meno male che non ho dato quel bacio alla francese alla Pediatra-Glamour, sarebbe stato imbarazzante richiederlo indietro adesso. Nel frattempo, ho delle borse sotto gli occhi che Vuitton me le invidia.

La tua conquista più grande è il seggiolone. Non sai ancora sollevarti a sedere del tutto, ma a volte quando sei nel passeggino ti ritrovo seduto attaccato alla borsa del cambio o alla sbarra, perché magari hai visto un gioco interessante e ti sei allungato per prenderlo. Non sai stare seduto senza appoggi o appigli, ma il seggiolone fa per te. Hai solo fotografie in cui ridi e sorridi quando sei sul seggiolone. Ti gusta star seduto. Ti piace giocare con i tuoi giochi appoggiati sul vassoio, e buttarli per terra, e poi guardare la mamma che te li raccoglie. Te ne abbiamo comprato uno a ventosa, apposito per seggioloni. Così non lo stacchi, ho pensato. Mi giro due secondi e SBAM, mi volto e trovo il giocattolo in terra e te che scalci e ridi.

Sei una sagoma, amore mio. Ben arrivato a questa tua nuova tappa del Grande Viaggio.

Pubblico e privato

Domenica scorsa siamo stati a un battesimo, primo evento sociale del Fagiolo. Mi sentivo come la mamma di una di quelle del ballo delle debuttanti. Temevo la catastrofe, perché non è abituato alla confusione e soprattutto non riesce ad addormentarsi bene nel passeggino o in braccio. Date queste premesse, ecco quello che è accaduto.

Gli do' da mangiare prima di partire, e si va. Ci facciamo la messa, quieti sul fondo della chiesa. Lui si diverte a togliersi le scarpine e a buttarle in mezzo alla navata, ma vabbè. Non si agita né fa rumore. E' rispettoso. Bravo Fagiolo. Messa finita, tutti in auto. Lui sonnecchia un po' e poi approdiamo al ristorante, dove si rimane per quattro ore circa.
Stupore assoluto. Si fa un altro pasto, viene cambiato nel bagno, muore di sonno ma come previsto sta sveglio, ma non si lamenta. Piagnucola un po' quando si stufa di starsene nel passeggino e lo prendiamo in braccio, ma per il resto...Ho provato a portarmelo dove c'era un po' di calma, e a passeggiarlo avanti e indietro canticchiando ma nulla, sveglio era e sveglio rimane, anche se sbadiglia tipo ippopotamo. Ma dentro c'è talmente tanta folla che qualcuno disposto a fargli due complimenti e a intrattenerlo si trova, lui è avido di attenzione e sorride praticamente a tutti facendo le fossette, io e la Metà-della-Mela ce lo passiamo e mangiamo alternati, e la cosa fila. Certo, tutto è stato possibile perché il rinfresco era a buffet, e non un vero e proprio pranzo. Così, quando il Fagiolo ha dato segni di cedimento vero, siamo corsi a casa senza problemi, senza dover aspettare la fine delle portate.

Tutti a farmi le feste e i complimenti, e a dirmi quanto è stato bravo, che non si è mai sentito, che non ha mai detto mezza parola, giusto due lamentele quando era ora di pranzo ed era un po' impaziente, perché la sua mamma era sparita con lo scalda biberon in cucina. E io che sorrido e penso:"'Sto fetente. Con gli altri è sempre un angioletto." Sì, perché effettivamente me lo sarei dovuto immaginare. In pubblico il Fagiolo è sempre perfetto. Mi lamento con mamma che non vuole starsene nel seggiolone più di dieci minuti perciò devo sempre aspettare che si addormenti prima di pranzare? Andiamo a pranzo dai miei e lui se la ride accanto a noi sul seggiolone, e ci starebbe a oltranza. Urla nel passeggino perché non ci si vuole addormentare? Si ferma qualcuno e lui zac! Muto e sorridente.
Ha già ben chiaro la distinzione tra il pubblico e il privato. Farà il vip da grande. Un'ulteriore prova?
Messo in auto si è addormentato. Arrivati a casa, si è svegliato, ha guardato me, ha guardato il babbo, si è guardato intorno scoprendosi nella privacy della camera da letto, ha aperto la bocca e...ha iniziato a urlare a squarciagola senza motivo per un'ora. Doveva recuperare il tempo perduto, pare.

Di sole, mare, incontri e lounge bar

E' una verità universalmente nota, un assioma che non ha bisogno di dimostrazione, un fatto empirico e incontrovertibile.
Quando, in autunno e primavera, e anche in inverno, spunta il sole e le temperature si alzano, la popolazione tutta si riversa gioiosa lungomare. Un lungomare che finalmente è solo nostro, non come in estate, quando siamo invasi dall'orda unno-turistica. Ovviamente parlo di noi, paese affacciato sul tirreno:difficile rispettare questo dogma se vivi a Belluno. E siccome anche se sembra un grande paese, quasi una cittadina, in realtà ha ancora pretese da borgo contadino, ecco che è matematico che incontri qualcuno che conosci. Come andare in Coop sotto Natale.
I bambini poi sono come le lucertole:al primo raggio di sole, sbucano tutti dalle tane.

Ieri ho portato a spasso il Fagiolo, vista la bella giornata. Da quando ho lui sono diventata una camminatrice che odia la macchina. Punto primo mi piace che respiri un po' d'aria aperta, punto secondo la procedura per entrare e scendere di macchina è fastidiosa. Uscire poi è rigenerante anche per me. Se non altro ho un buon motivo per truccarmi e pettinarmi come si deve. Ma insomma...fatti dieci metri, primo incontro. Mamma di due(una quattro e una due anni, circa). Due creature di rosa vestite e dai ricciolini fittissimi e biondi. Festose. Mi hanno vista due volte, e mi corrono incontro ridendo. Guardano il Fagiolo e gli ridono cercando di toccarlo. Chiacchiere. E' bello chiacchierare con qualcuno che almeno non si limita a dei Gu, dei Ghi, e dei Aah!...Si riparte.

Altri dieci metri, secondo incontro. Zia di secondo o terzo grado della Metà-della-Mela. Come va, ma com'è cresciuto, ma quanto è bello, siete stati proprio bravi! Frase che mi lascia sempre perplessa. Ringrazio, ma mi lascia confusa. La bellezza, e purtroppo anche la salute, di un neonato, sono un po' come il totocalcio. Mica sei bravo se centri la schedina, hai solo culo.

Si riparte. Mi fermo per rispondere a un sms, e terzo in contro. Estranea di circa settant'anni con massa di capelli rosso rame, occhialoni glitterati e otto chili di fondotinta sul viso. Mah. Che vuole? Aah, i soliti complimenti. Fatidica domanda:
Quanto tempo ha?
Quasi cinque mesi.
Eh, la mia nipotina ha un anno.
Ehm, bene...
Inizia ora a gattonare, guardi, non me ne parli, non è un po' tardi?
Ma no, non si preoccupi, si cammina tutti prima o poi(Ma a me che cavolo interessa?)
Ma come è bello! E' così bello che sembra una bambina!
...(Cioè, perché? I neonati maschi devono per forza essere delle ciofeche inguardabili? Non la capisco, 'sta frase, e me la ripetono in continuazione!)
Fortunatamente il Fagiolo inserise il suo sensore di movimento, si accorge che siamo fermi e inizia a dare chiari segnali di impazienza.
Si riparte.

Quarto incontro( basta, più che una passeggiata sembra una gara a tappe!)Madre di un mio vecchio amico d'infanzia. Facciamo due parole anche con lei, che almeno è simpatica.

Quinto incontro, collega mamma del corso preparto, soprannominata Mamma-del-Bambino-Lungo:giuro, ha due mesi meno del mio, e quando l'ho visto la prima volta, che aveva dieci giorni, era lungo quasi quanto il Fagiolo. Altre chiacchiere. Lei disperata perché non dorme assolutamente mai di giorno, e non riesce nemmeno a pranzare, e in più ha problemi di intestino(il Watusso, non lei.) Io che gongolo e le racconto dei miei successi:le ultime notti sono state accettabili(devo fare un regalone alla Pediatra-Glamour!), mi sono alzata sempre tre o quattro volte, netto miglioramento.

E chiudiamo la giornata. La metà-della-Mela mi ha raggiunto, e assieme siamo andati tutti e tre al porticciolo, luogo per nababbi. Il negozio meno caro lì è quello della Rolex, il ristorante propone pizze con prezzi maggiorati di almeno tre euro, le barche ancorate sono tutte lunghe almeno venti metri, la gente lì ha i tacchi a spillo anche la mattina alle quattro, e il bar non è un bar ma un lounge bar-enoteca. Entrare lì dentro con le scarpe da ginnastica sporche di sabbia umida, lui vestito da lavoro con i pantaloni blu da operaio e una vecchia maglietta, e chiedere solo una bottiglietta d'acqua minerale con un bicchiere e un cucchiaino per abbeverare il Fagiolo oppresso da singhiozzo ...ha un suo perché!

Rosa & Blu

Tramite questo post scritto da LaLaura ho scoperto il tema del mese del sito Genitori Crescono.
Approfittando del fatto che il Fagiolo dorme, vorrei provare a buttare giù due righe a riguardo.

Il Fagiolo ha solamente quattro mesi e mezzo, circa. Eppure, la sua identità maschile dovrebbe essere già perfettamente formata, se diamo retta al mondo esterno. Mi spiego. Per tutta la gravidanza mi sono accanita per cercare per lui tutine e completini di colore altro dall'azzurro. Per carità, blu e azzurro sono i miei colori preferiti, e mi va più che bene che abbia anche capi d'abbigliamento di questi colori. Tuttavia, il punto è che era veramente difficile trovare indumenti per neonato di altri colori. Ho scovato un completino giallo e uno verde mela, che tra l'altro ha indossato appena nato in sala parto. Poi un tripudio di azzurro chiaro, color cielo, blu cobalto, blu profondo etc. Se buttavo un occhio dalla parte delle bambine, bè...rosa, viola, giallo, verde...l'intero spettro cromatico. Perché? Passi per il rosa:ormai è il colore standard per identificare una femmina, e forse, ma dico forse, visto che i neonati effettivamente non si distinguono molto bene(quante volte ci sentiamo chiedere "Che amore!E' maschio o femmina?")si associa il rosa alle neonate e il blu ai neonati per capire, per distinguere, un po' come i fiocchi nascita appesi alle porte.

C'è di peggio però. Mi ha fatto impressione una conversazione avuta con mia mamma quando il Fagiolo era proprio piccolino. Mi chiese come se la cavava la Metà-della-Mela, e io le risposi con la verità:che mi aiuta molto, gli cambia il pannolino non tirandosi indietro neanche davanti ai rifiuti solidi(si fa per dire), gli da' un biberon alla mattina presto per farmi dormire un po' dopo le nostre notti di guerriglia(questo adesso, ovviamente, da quando ho smesso di allattare), si sforza di calmarlo anche quando il cucciolo urla isterico e non c'è niente da fare, vuole me. Partecipa, insomma. Aiuta. Collabora. E' innegabile che il maggior carico di lavoro sia mio:perché il latte è giusto che glielo dia io, perché lui è tutto il giorno a lavoro, perché io sono la mamma e il Fagiolo mi ricerca continuamente. Ma la Metà-della-Mela c'è. E questo stupiva un po' mia mamma perché "ai nostri tempi", mio babbo si guardava bene dal cambiarmi, lavarmi o che. Intendiamoci, adoro mio babbo e ricordo bene come da piccola giocavamo insieme...però c'erano cose che proprio non gli competevano. Cambiarmi il pannolino. Vestirmi(mi ricordo che mi allacciava le scarpe, quello sì). Andare alle riunioni con gli insegnanti a scuola.

La questione di genere quindi è veramente complessa, perché è complicato individuare dove finiscono le differenze biologiche e genetiche e dove iniziano quelle culturali. La differenza tra mio babbo e la Metà-della-Mela sembra evidenziare che qualcosa stia cambiando. Ma conosco padri che ancora si comportano come il mio.

Ricordo di non aver mai giocato con le bambole:mai piaciute. Ricordo di aver giocato con le macchinine di mio fratello maggiore, con i suoi mostri, di aver corso per i prati sbucciandomi le ginocchia e di essermi arrampicata sugli alberi assieme ai miei amichetti maschi di quartiere, e mai una volta i miei genitori mi hanno detto:"Sii più femminile!". Mi chiedo però cos'avrebbero fatto se invece di essere stata una bambina che giocava con He-Man fossi stata un maschietto che voleva pettinare le Barbie. E mi chiedo sgomenta come reagirei io se il Fagiolo, un domani, mi chiederà un bambolotto per poterlo pettinare o la mini cucina per preparare finti banchetti. Vorrei poter scrivere con incrollabile certezza che se accadrà mi limiterò a sorridergli, accontentarlo e pensare tra me:"Certo diventerà un parrucchiere! Di sicuro sarà uno chef!". Ma ammetto con vergogna che non ne sono così sicura.

Che fare dunque? Io credo che a questo punto l'unica sia sforzarsi di mostrare al Fagiolo un esempio di coppia paritaria. Una coppia che si rispetta reciprocamente, in quanto io femmina, lui maschio ma entrambi esseri umani, esseri umani con un progetto comunque che si chiama famiglia. Una coppia dove io faccio il bagno al bimbo, ma magari lui lo cambia quando torna a casa la sera. Io cucino, lui lava i piatti. Io lavo e stiro, lui mi aiuta pulendo la lettiera del gatto (abitudine acquisita in gravidanza). Dove, per questioni di tempistiche, sono io di solito a lavare, vestire e cambiare il piccolino, ma dove se capita lui è perfettamente capace di farlo al posto mio.
Vorrei insegnargli a non diventare un domani un babbo che comprerà solo tutine rosa confetto alla figlia.

Questo post partecipa al
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Prevenire è MOLTO meglio che curare

Questo post sarebbe avrebbe dovuto essere scritto ieri, ma il Fagiolo era nella sua fase "Mi vesti da koala e mi assilli col koala?Io faccio il koala, mi attacco a te tipo patella allo scoglio tutta la giornata e non riuscirai nemmeno a andare in bagno!", e la faccenda è saltata...

Ieri era il giorno della prevenzione. E non una prevenzione qualunque, no.
Non si parla di lavarsi i denti dopo i pasti per prevenire la carie, no(per quanto anche questo sia un comportamento lodevole e lungimirante:avete presente quanto si fanno pagare i dentisti?)
Si parla di altro, più in grande.
Si parla di cancro al seno.
Si parla di questa prevenzione.
Si parla di fatti.
E' un fatto che nessuna può dirsi al sicuro, il discorso "Ma tanto a me non verrà mai, certe cose capitano solo alle famiglie degli altri" non vale una mazza.
E' un fatto che una visita di controllo periodicamente non costa nulla, assolutamente nulla. Ma può salvarci la vita.
Facciamo la prova della bilancia:di qua, la nostra pellaccia schifosa. Di là, la fatica di prendere un appuntamento, perdere qualche ora nel traffico e all'ospedale/consultorio/ambulatorio. Io direi che non c'è neanche da pensarci.

E visto che la prevenzione dovrebbe far parte dei nostri appuntamenti ricorrenti, e non dovrebbe essere affare di una sola giornata, ecco che non mi sento troppo in colpa per aver mancato il gran giorno.

Morfeo

Morfeo ha finalmente bussato alla nostra porta. Dopo mesi di litigi e scenate di gelosia. Sì perché lui ci voleva, a me e al Fagiolo, e io volevo lui ma il Fagiolo invece lo odiava e mi voleva tutta per sé.

Finché lo ho allattato, si svegliava spesso per mangiare, ma si riaddormentava anche in fretta, e tutto sommato ce la cavavamo.

Compiuti tre mesi, ha smesso di volere il seno anche la notte, è passato totalmente al latte artificiale e ha iniziato a fare a pugni con Morfeo. Risse da paura. Più o meno gli scenari possibili erano due.
1) Il Fagiolo si faceva la sua notte di sonno, ma agitandosi continuamente.
Se lasciato ad agitarsi, in breve iniziava a lamentarsi, poi a piangere, infine si svegliava facendoti rimpiangere di averlo lasciato arrivare fino a questo punto. Se invece al minimo cenno di disagio ti alzavi, gli rimettevi il ciuccio e/o lo cullavi e/o lo rimettevi nella sua posizione preferita e/o lo coprivi e/o lo scoprivi..., non si svegliava, ma tu ti facevi tre ore di fila sveglia, a leggere il settimo libro di Harry Potter in inglese per la decima volta, appollaiata accanto al suo lettino, pronta a intervenire di nuovo a ogni suo minimo cenno, che puntualmente arrivava ogni dieci minuti quindi tanto valeva non tornarsene a letto, che tanto ti saresti dovuta rialzare dopo trenta secondi.
2)Svegli e urlanti per ore e ore.

Stufo, Morfeo ci ha sbattuto la porta in faccia.
Ma mercoledì siamo stati dalla Pediatra-Glamour.
La quale ha suggerito che il Fagiolo potesse avere difficoltà di digestione, che lo portano ai suoi ottomila rigurgiti quotidiani e al sonno agitato.
Cambio di latte. Facciamo l'ultimo pasto con un latte specifico ad alta digeribilità e vediamo come va. Mi tenga informata.
Proviamo.

Mercoledì notte, si è agitato giusto due o tre volte nell'arco di un'ora. Miglioramento.
Stanotte si è agitato un paio di volte nel giro di mezz'ora e ha poi dormito silenzioso e pagato un'ora più del solito. Netto miglioramento.

Morfeo, ti amo. Continuiamo l'esperimento ancora qualche giorno prima di pronunciarci, ma pare che funzioni. Posso baciare con la lingua la Pediatra-Glamour?

Caduta libera

Affrontiamo qui alcune delle gioie delle maternità di cui nessuno ti avvisa prima.

Che cos'è che cade? Iniziamo dai capelli. Ho smesso di allattare e due giorni dopo...ops, un capello sul cuscino del piccolo. Ops, un capello nelle sue manine. Ops, un capello attaccato al seggiolino auto. E sul divano. Sul fasciatoio. Sul pavimento. Sui suoi giochini. Sulla tovaglia di cucina. Sopra allo sterilizzatore. Ovunque. Già, anche nel pettine. Cioè, se li raccolgo e li metto assieme posso confezionare diciotto parrucche simil rasta. Aspetto a minuti la telefonata della Lega Nazionale Calvi.
Così, vado dalla parrucchiera, la quale mi fa un bel taglio e mi da' shampoo e fialette anti caduta, e mi spiega comprensiva che il ciclo vitale del capello (nascita-crescita-distacco)si arresta in gravidanza e che alla fine dell'allattamento, ...doveva succedere. Evvabbé, fortunatamente è una cosa passeggera. Mi preoccupa di più un'altra parte del corpo piagata dalla gravità.

Il mio bel decolleté assomiglia a quei palloncini dei party della nostra infanzia, gonfiati a fiato, che dopo due giorni sembrano prugne avvizzite e oblunghe. Tragedia!! Cioè, praticamente, Del Piero palleggia con il pallone da calcio e io con le tette. Questa cosa mi ha lasciato decisamente abbattuta. Urge correre ai ripari. Già, ma come? Quelle creme, cremine e cremette rassodanti e tonificanti che costano più o meno quanto una rata del mutuo funzionano davvero? Mi ci devo tuffare dentro. Piccola consolazione:ho evitato le smagliature e rientro nei miei jeans a sigaretta già da un po'.
ma ogni volta che mi guardo allo specchio fatta la doccia...dio, anche il mio umore è in caduta libera.

Prima volta

C'è una prima volta per tutto, dicono.
Vivere con un neonato significa essere in lista per constatare di persona parecchie prime volte. Tutto è nuovo e sorprendente, per un neonato. E' il motivo per cui ridi come un matto se solo faccio una smorfia mai vista prima, o batto le mani contro le tue come non avevo mai fatto prima.

Ci sono però prime volte di cui farei a meno.

Il tuo primo raffreddore, per esempio.
Spero che non ti torni più finché non sarai capace di soffiarti il naso. Un incubo. Non riuscivi a dormire, steso, perché come tutti gli essere umani normali le tue narici si muravano appena posavi la testa sul cuscino. Il che ha portato a notti insonni. Le mie notti insonni:tu te ne dormivi beato in braccio. E poi lo spray nasale a base di acqua marina...A parte che mi domando quale acqua marina:forse dello specchio di mare davanti alla villa di Berlusconi? Forse proviene da un oceano su Nettuno? No, perché con quello che costa avrei speso meno vaporizzando una barra d'oro bianco. E dartelo era una tortura, poverino, non facevi che contorcerti tipo morso di vipera. Ma insomma, è passata.

La tua prima febbre alta è un altro ottimo esempio.
Tutto per colpa del richiamo delle vaccinazioni.
Pianti, lamenti, fronte che scotta, scatti improvvisi, e poi non ti addormentavi pur avendo sonno, e anche quando dormivi mi alzavo ogni poco a controllarti...E la sensazione di impotenza mentre ti cullavo cercando di calmarti, ma ancora piagnucolavi.

Una prima volta di cui avrei fatto sinceramente a meno. Certo, è rimandare l'inevitabile. Prima o poi ti sarebbe venuta una febbre, per un motivo o per un altro, ma comunque, complice la deprivazione di sonno che riduce il mio unico neurone a un ebete balbettante che va a sbattere contro le pareti della scatola cranica, mi trovo a desiderare che non fosse capitato proprio ora, che sei così piccolo.

E così guardiano con occhio pio(causa sonno) alla prossima prima volta:la prima volta che andiamo a una festa. Tra due settimane abbiamo un battesimo. Cerimonia in chiesa e poi pranzo a buffet. Vedremo che succederà.

Quattro mesi

E in un lampo sei arrivato a quattro mesi.

Sembra ieri che non riuscivi nemmeno a girarti a pancia in su da solo, e ora invece stai facendo sforzi sovrumani per metterti seduto. Come ti metto nel passeggino punti i gomiti e inizi a lavorare di addominali. E se ti diamo due dita a cui aggrapparti tipo maniglie, ecco che triplichi gli sforzi e ti sollevi.

Stai dritto adesso, quando sei seduto.

Ti allunghi verso le cose che ti interessano, e se riesci a prenderle finiscono subito in bocca.

Per certi versi però sei ancora lo stesso. Un mangione. Un impaziente. Un insonne. Uno festoso.

Congratulazioni per il nuovo traguardo, Fagiolo mio.

Il numero Due

Ha significati profondi, questo numero.

E' il giorno del mio compleanno.

Rappresenta i cm che mancano alla porta dell'ascensore del condominio per consentirci di uscire a passeggio senza sudare ogni volta sette camicie e quattro magliette.
Difatti prima la scena era: apri la porta di casa e chiama l'ascensore, nel frattempo torci al massimo un occhio per controllare che La Gatta non tenti una sortita;blocca le porte dell'ascensore con apposita levetta;esci con la carrozza;considerando che di solito il Fagiolo già dormiva, chiudi le quattro mandate della serratura in modalità stealth, impieghi cinque minuti per far scattare col silenziatore i due pulsanti del blocco ruote, e ti becchi un colpo della strega per staccare e sollevare la navicella, ma non puoi bestemmiare ad alta voce perché, ripetiamolo, il Fagiolo dorme;posi la navicella dentro l'ascensore, chiudi il telaio, entri, sblocchi la cabina, premi piano terra, riblocchi le porte, riapri fuori il telaio, ti scusi col condomino che stava imprecando in aramaico perché l'ascensore era bloccato già da venti minuti, ma una volta accortosi che sei te nel bel mezzo del tuo esodo quotidiano sorride forzatamente e si scusa, rimonti la navicella e sei pronta a partire, accendendo diciotto ceri se nel frattempo il Fagiolo non si è svegliato, o imprecando se pensi di dover ripetere tutte le operazioni una volta arrivata allo sportello dell'auto.

Adesso la scena è la seguente: piazzi il Fagiolo nella sdraietta e chiudi il passeggino mentre tenti vari giochi di prestigio per convincerlo a non strillare;apri porta, stronchi sul nascere qualsivoglia spirito di libertà delLa Gatta, chiami ascensore, blocchi porte, prendi in braccio il Fagiolo e lo metti in equilibrio su braccio destro e spalla destra, afferri la maniglia del passeggino con la sinistra, con la terza mano afferri le chiavi di casa e dell'auto ed esci sul pianerottolo; chiudi rapidissimamente la porta di casa, ed entri in ascensore trascinandoti dietro il passeggino chiuso;a piano terra, esci e ti fai mezzo piazzale a passo di lumaca, tentando di evitare con la sinistra che il passeggino si ribalti causa fondo dissestato, e con la destra che il Fagiolo, che dopotutto ha solo tre mesi, non tenti un doppio salto mortale all'indietro;finalmente all'auto, posi il Fagiolo sul seggiolino con un gran sospiro di sollievo e incassi l'applauso della folla.

Tutto perché hanno costruito l'ascensore con una cabina di ampiezza normale, ma le porte formato bonsai. Le ruote non ci passano. Quanto maledico ogni giorno quei due centimetri.

Due è anche il numero dei dentini di sotto che si intravedono sotto le gengive e che ci hanno fatto passare una settimana da incubo. La parola dormire è stata cancellata dal dizionario per sette giorni, il Fagiolo si è tramutato in una piovra assetata di contatto fisico esclusivamente con me medesima. Poi, di punto in bianco domenica scorsa tutto è tornato alla normalità. Che sarà stato, ho pensato. Lunedì, mentre ti facevi una grassa risata, ho intravisto un baluginio bianco. Eccoli lì, gli infingardi, i mariuoli, i colpevoli delle nostre pene. Chissà che casino farai quando taglieranno davvero.

Tre mesi

Di già? L'estate sta finendo, il caldo se ne va(più o meno), e tu hai già tre mesi.

Sei centimetri conquistati in un mese. Che watusso!

Hai conquistato l'uso delle manine. Ti piazzo sulla sdraietta e tu, bello comodo tipo principe in trono, in un attimo...zac!zac!zac! afferri tutti i tuoi giochini a colpo sicuro. E poi subito, via, mettiamoseli in bocca. E ciucci ciucci e ciucci. Di tutto. I giochi che pendono, i pupazzetti, le tue manine. Adori le tue manine. E sbavi sbavi e sbavi. Sei la reincarnazione di una lumaca.

E hai imparato a ridere, anche se per ora non ne fai un grande uso e preferisci sorridere e emettere strilletti.

E quando ti metto a pancia sotto, ti sollevi sui gomiti e sembri pronto per il percorso di guerra.

Siamo passati dalla carrozza principesca al trono:passeggino e seggiolino auto. Il passeggino ti piace ma ancora non sai addormentartici. Il seggiolino auto invece deve essere stato imbottito di oppio e papavero:come ti ci siedi BUM! Crolli addormentato seduto nella posizione del loto.

Sei così diverso rispetto a quando sei venuto al mondo, e continui a cambiare a velocità folle. Ogni giorno devo imparare a conoscerti di nuovo. E ogni volta scopro che ti amo.

Risata

C'è chi in ottanta giorni ha fatto il giro del mondo; tu invece, Fagiolo mio, hai raggiunto un altro piccolo grande traguardo.
Hai imparato a ridere.

Non quei sorrisoni sdentati e tenerissimi che fai ormai da un bel pezzo. Sei un bimbo festoso, che sorride praticamente a tutti fin da subito. Sorrisoni speciali alla bisnonna, forse perché la vedi sdentata come te.

Da qualche giorno provavi a usare la voce durante i tuoi sorrisi, un po' a caso. Uscivano delle A molto lunghe, delle E altrettanto lunghe, o dei suoni strani tipo "Aeee" o anche "Aooo", neanche tu fossi romano. Menzione speciale al tuo "Ayo", dal sapore piuttosto sardo.

Ieri sera, mentre ti spogliavo per farti il bagnetto, sei esploso in una gran risata, vissuta proprio con gusto. Le spalle ti sono andate su e giù, l'aria è entrata e uscita, e con le labbra ben aperte e stirate all'insù hai proprio fatto "Eh eh eh". Una vera risata.
Qualche minuto dopo hai ripetuto l'exploit, in mezzo alle ovazioni della folla(Io, la Metà-della-Mela e La Gatta).

E' ufficiale. Sai ridere. Sei cresciuto ancora. Cavolo, di già?

Senso di colpa

Il Senso di Colpa è un nemico infido e silenzioso, che ti colpisce all'improvviso e quando meno te l'aspetti. Certe volte riesci a tenerlo a bada con catene fatte di raziocinio e buon senso. Il più delle volte, in effetti. Ma a volte, il SDC trova un alleato formidabile nell'Emotività, e per cinque minuti prende il sopravvento, ti addenta la giugulare e ti dissangua.

Il primo violento attacco l'ho subito la prima notte di vita del Fagiolo, quando sfinita ho deciso di affidarlo un paio d'ore alle cure della nursery dell'ospedale. Tutto bene finché non sono arrivata al momento di doverlo lasciare per tornarmene in camera. Ho sentito che lo stavo tradendo, che lo stavo abbandonando, mi sono messa a piangere e mi ci è voluto uno sforzo di volontà enorme per costringermi a tornare in camera, dove poi il benefico sonno mi ha avvolta all'istante permettendomi di sfuggire alle grinfie del SDC.

Un altro assalto violento è stato quello di qualche settimana fa, quando io e la Metà-della-Mela siamo andati al cinema lasciando il Fagiolo nelle abili mani di nonna A. Ho disperatamente desiderato vedere quel film, e avevo già affidato il Fagiolo alla nonna, ma sempre e solo per commissioni incompatibili col Fagiolo stesso. Se per esempio devi andare a ritirare il suo seggiolone non hai molte scelte:sul sedile posteriore, o il seggiolone o il Fagiolo, e nella bauliera della Pikanto o il seggiolone o il telaio. E' stata la prima volta che gliel'ho lasciato per svago, per rilassarmi. La Metà-della-Mela mi ha dovuto trascinare fuori casa di peso, e ho passato tutto il tempo con un occhio allo schermo e uno al cellulare, scrivendo sms ogni cinque minuti con rapidità felina a mia mamma per sapere sedormiva-sesierasvegliato-seavevamangiato-seaveva pianto-seavevachiestodime...SDC 1- Io 0.

Ma gli attacchi più subdoli sono quelli che riguardano l'allattamento. Per quanto sia fermamente convinta di quanto scritto qualche post fa, per quanto creda fermamente che non sia il latte materno a fare di me una mamma buona o meno, per quanto io e solo io so quanto mi sia sforzata e quanto ancora fatichi per dargli tutto il latte che posso, in certi momenti quando ho la guardia abbassata mi trovo a sentirmi colpevole per non essere riuscita ad allattarlo completamente al seno se non per il primo sue mese di vita.

Da cosa nasce questo SDC? Mi chiedo se sia una cosa legata all'emotività, all'amore sviscerato che sento per il Fagiolo, o se ci sono anche condizionamenti esterni. Se in me sopravvive quell'idea della madre che si annulla totalmente per il proprio figlio. Se in me si annida quel senso del dovere non per amore, ma solo in quanto tale. Sono una mamma, devo fare così e cosà. Ci si aspetta questo da una mamma. Se c'è anche competizione con altre mamme, perché quando trovi una mamma con te in ospedale che ti dice, Ma come, non esci mai dopocena? tu le devi subito, affannosamente spiegare che il Fagiolo si sveglia poco dopo mezzanotte, e se uscissi non dormirei per niente, invece andando a letto alle dieci riesco a fare quelle due-tre ore di sonno ininterrotto che mi salvano la vita e la sanità mentale. Poco importa che sai che il suo le dorme già tutta la notte e se anche si sveglia lei fa alzare il marito. Per un attimo devi giustificarti.

Meno male che Metà-della-Mela e famiglia mi aiutano a tenere tutto in prospettiva, e a non lasciarmi vincere. Forse un po' di SDC è anche salutare:forse mi fa desiderare di essere la mamma migliore del mondo.

Di oro bianco, vaccini e fiumi di sangue

E no, non mi riferisco alla limit di Kiros, per gli amanti di Final Fantasy VIII, bensì al mio infinito capoparto. Mi avevano avvisato che le prime mestruazioni dopo il parto sarebbero state più lunghe, ma quindici giorni mi pare eccessivo...e ancora non sono finite. Ormai quando mi chiedono "se ho le mie cose" mi sento di rispondere "no, ho anche quelle delle altre", ho flusso in abbondanza per tutte. Per fortuna già mi faccio di tisana e mi sforzo di bere e mangiare alimenti che contengono molti liquidi per mantenere quel minimo di allattamento che faccio, altrimenti i miei cinque litri di sangue col cavolo che resietvano. Ho un serio bisogno di ricostituente.

Il Fagiolo poi ci mette del suo. Dorme poco, sia di giorno che di notte, in questi giorni. Stamattina poi abbiamo fatto il Vaccino. Per ora niente febbre, ma è incredibilmente nervoso e inquieto, e vuole stare sempre in braccio e non in braccio al suo babbo o alla nonna, ma a me. La qual cosa, da una parte è iper stancante, dall'altra mi scalda il cuore. Povero cucciolo, mi ha fatto sensazione stamattina sentirlo urlare per le due iniezioni. Anche se so che son cose per il suo bene, che sono appena due buchetti, mi si è stretto il cuore. Non ero preparata a questa sensazione. Se mi sento così per un piccolo vaccino, come mi sentirò in futuro, quando le prove saranno più dure?

Quanto alla situazione latte, per ora riesco a dargli i miei consueti sessanta-settanta grammi a poppata, con punte di cento al mattino e cali di cinquanta alla sera, per cui va bene così. Mi aiuto con l'omeopatia:non so se funziona o è effetto placebo, ma siamo passati ai dosaggi attuali dopo giorni di minimo storico e carestia quasi assoluta. Come ultima spiaggia, ho mandato una richiesta di consulenza on-line alla Leche League, per sentire che dicono. Se mi daranno cosnigli accettabili e validi, proveremo a metterli in pratica, altrimenti, come da precedente post, continueremo così fino a esaurimento scorte. male non gli fa, visto che anche questa settimana abbiamo fatto 450 grammi. Secondo l'ostetrica del consultorio è tutto merito della metà poppata di latte mio. Se fosse vero avrei latte di balena! Oppure lui ha un signor metabolismo!

Eccolo che piange di nuovo. Il Generale mi chiama a rapporto, e io corro.

Due mesi

Tagliamo il secondo traguardo.
La tua testa vacilla sempre meno, e quando ti ho in braccio sembri un bimbo già grande.
I tuoi sorrisi sono sempre più grandi e sempre più mirati:mi sorridi appena sveglio quando mi avvicino alla culla, sorridi al babbo quando torna a casa, sorridi ai nonni...sorridi di te stesso quando fai tanta pupù, e mi fai piegare dalle risate, chissà se sorridi di sollievo o perché sei fiero dei tuoi risultati.

Sei sempre più lungo e ciccio, ormai hai passato i cinque chili. Ti stanno ricrescendo i capelli. Tutti quelli che ti vedono non fanno che dire quanto sei bello, e io che sono la tua mamma non posso che essere d'accordo.

Sei lunatico, e un po' bizzoso, altamente volubile. Un giorno da me vuoi solo il seno anche se vuoto, e ti deve dare il biberon qualcun altro, il giorno dopo non ne vuoi sapere di attaccarti. Se non mangi entro due minuti da quando decidi che hai fame perdi subito la pazienza e urli a più non posso. Forse, e dico forse, inizi a detestare meno il bagnetto.

Mi stressi, mi stanchi, ci sono momenti che non ti sopporto, e altri che mi rendi felicissima e mi fai divertire, ma sempre, sempre non posso che amarti alla follia.

Buon complemese Fagiolo mio.

Il Mistero dell'ovetto

E non mi riferisco all'ovetto della Kinder.

Mi riferisco a quel meraviglioso dispositivo annesso e connesso al trio, protettore dei nostri bimbi in auto e amico anche della schiena delle mamme. Perché? Ma perché è immensamente più leggero dello shuttle, che diamine!


Vi illustro la situazione. Abitiamo al quinto piano. Ma niente panico, con ascensore. Già vi vedo tirare un sospirone e chiedervi di che mi lamento. Semplicissimo: nell'ascensore la carrozzina non c'entra, e ogni volta occorre staccarla, posarla a terra, chiudere il telaio, caricare entrambi i componenti nella cabina e riassemblare il tutto una volta fuori. Mazinga ci fa un baffo. Perciò è tutto un sollevare-staccare-posare-sollevare nuovamente. Qualche settimana fa mi sono fatta uno pseudo strappo alla schiena. Son rimasta lì con lo shuttle in mano, il Fagiolo urlante dentro e la vita che mi ha mandato a quel paese ed è entrata in sciopero. Sembravo un'allegra ottantenne, poi dicono di farli da giovane, i figli...eccerto, sennò chi li sposta??


Dato che il Fagiolo tiene perfettamente su la testa da solo già da un bel pezzo, l'altro giorno decidiamo di montare l'ovetto, è ormai tempo. Così finalmente la pianterà di annoiarsi sprofondato in quella carrozzina coi bordi altissimi e potrà starsene comodamente seduto a guardare il mondo e godersi il vento sulla faccia. La Metà-della-Mela lo mette insieme alla velocità di un commesso Ikea, e ci collochiamo pieni di entusiasmo il Fagiolo. Evviva! Senti qua che leggerezza! Si solleva con un dito! Anche spingendo si avverte decisamente meno fatica! Giorno di gaudio!

Sì però...però non ti sembra che il Fagiolo ci stia un po' troppo ingobbito ancora? Guardalo, con le mani giunte così pare Andreotti povera stella...Epperforza, tiene su la testa ma mica sa stare seduto ancora...Dunque?


Dunque l'ovetto è stato di nuovo riposto, e siamo tornati al vecchio sollevamento pesi. Proprio non ci pare una postura corretta, la sua. Attenderemo che sappia starsene seduto un po' meglio. So che moltissimi ci piazzano i figli fin da subito, ho visto mamme portar via i piccoli dall'ospedale lì dentro. Ma a me proprio non convince. Qualcuno sa dirmi quando cavolo va utilizzato questo benedetto ovetto?

Via Lattea

Chi ha detto ce l'allattamento è naturale, spontaneo e semplice..., dal mio punto di vista ha detto una scemenza. Ecco la mia confessione. Il post sarà lunghetto, e forse farà tremare i polsi a qualcuna. Di certo a un paio di ostetriche di mia conoscenza.

Probabilmente ci sono moltissime mamme per le quali l'allattamento è stato solamente un idillio col proprio bambino, e le capisco. La sensazione, iol legame, l'emozione è qualcosa di irripetibile nella vita, che sono felice di aver provato. Per me però, allattare è anche e purtroppo soprattutto un percorso a ostacoli, travagliato e oltremodo stressante che non sono riuscita a portare a termine.

All'inizio, la Montata non arrivava mai. Il Fagiolo è nato sabato mattina all'alba e il latte mi è arrivato mercoledì. All'ospedale continuavano a dirmi di attaccarlo e attaccarlo per stimolare. Per carità, hanno ragione loro, attaccare il bimbo al seno è lo stimolo migliore, però...però c'è modo e modo di porsi. Anzitutto far strillare un bimbo ininterrottamente per tre giorni non mi pare un bel sistema. Capisco che sia pericoloso attaccarlo così piccolo a un biberon, si rischia che non voglia più ciucciare dal seno, ok...ma magari due gocce di acqua e zucchero, glucosio, o latte o che so io, con il cucchiaino potevano dargliele. Che ci abbiamo guadagnato a renderlo così stressato tre giorni?
Poi, trattarmi come un'appestata perché l'ho portato qualche ora di notte alla nursery invece di tenerlo in camera mi pare esagerato. Amo il Fagiolo, e mi sta bene doverlo attaccare spesso. ma non sono di ferro, e dopo trentasei ore sveglia, con un travaglio e un parto nel mezzo, mi sembra naturale essere a pezzi. Che poi, si raccomandano di riposare per fare il latte e pretendono però che tu stia sveglia a oltranza dopo il parto? Ok, sarò medievale, sarò sciocca e lagnosa, ma a me il rooming-in non aveva mai convinto, e fattane l'esperienza ribadisco che non mi convince. Un po' di umanità, poi. Non vedi che ho le lacrime agli occhi quando ti porto il bimbo alle due di notte, perché mi sento una mamma degenre che lo abbandona la sua prima notte di vita? Non vedi che mi sento già male di mio, tra lo stress fisico, il sonno immane e il lacerante senso di colpa che mi strazia il petto in due? Non mettertici anche tu. Non riportarmi il bimbo in camera, urlante, dopo appena due ore, alle quattro di mattina, spalancando la porta senza bussare e facendomi morire di infarto, dicendo:
"Bè, sarà il caso che adesso lo attacchi signora, che dice?"

Insomma, in ospedale mi hanno fatto venire i complessi. Lei DEVE attaccarlo, il latte DEVE venirle...DEVE, DEVE,DEVE...Andiamoci piano. Se pur molto rari, ci sono casi in cui il latte scarseggia o ce n'è poco no? Non c'è bisogno di mettermi l'ansia da prestazione.

Arriva la Montata. Alleluia. Tutto bene per una settimana:seni così colmi che la notte mi sveglio in un lago di latte nonostante le coppette. Roba da matti:il Fagiolo dorme ma io mi sveglio lo stesso due o tre volte per cambiarmi la camicia da notte. Il senso dell'umorismo di Murphy mi sta dando sui nervi.
Il Fagiolo si attacca alla perfezione. Tutto liscio.

Poi ho due ingorghi mammari nel giro di una settimana, con febbre molto alta. Cavolo se si sta male. Attacco lo stesso il Fagiolo ma patisco. Da quel momento inizia il calvario.

Calvario con la C maiuscola. Sarà un caso, una coincidenza, una sensazione. Ma dopo i due ingorghi, piano piano il seno ingorgato inizia a produrre di meno. E l'altro seno gli va a ruota. Nessuno mi crede quando lo racconto ma è così. Aggiungendoci che il Fagiolo mangia da sempre due volte la media prevista per il suo peso, ecco che non riesce a saziarsi. Si sveglia più spesso, e io lo attacco più spesso. Bevo tisana di galega e finocchio. Ma niente. Sempre meno. Chiedo consiglio all'ostetrica, perché ormai il Fagiolo è passato dal chiedere il seno più spesso allo staccarsi urlando dal capezzolo quando smette di uscire il latte. La risposta è sempre la stessa.

Lo attacchi più spesso.

Ma che parlo, arabo? Vengo da un altro pianeta forse? Come faccio ad attaccarlo più spesso, se la creatura si stacca urlando affamato dal seno perché non esce più niente(nemmeno a tirarlo con il tiralatte)? Capisco la teoria della stimolazione, ma se questo non dorme neanche mezzo minuto, né sta quieto mezzo secondo, come si fa? Nemmeno lo vuole più il seno dopo che alla seconda ciucciata non esce niente(ripeto, niente, e non è una sensazione, né con spremitura manuale né con il tiralatte, proprio vuoto). Chiamo la pediatra. Si va di aggiunta.

Entro così nel circolo del Latte Artificiale. All'inizio il Fagiolo si accontenta di venti, trenta grammi a poppata di aggiunta. La maggior parte è latte mio, lui è sazio e quieto e siamo tutti tranquilli. Ma il latte continua a diminuire. Lo attacco al seno ogni volta che ha fame e lo vuole(due ore e mezzo-tre circa) finché non lo svuota, e insisto ancora un po' prima di dare l'aggiunta, e provo anche il tiralatte, tutto allo scopo di stimolare. Niente. Ogni giorno, con il crescere del suo appetito e lo svuotamento del seno sempre prima(e non è il Fagiolo che fa i capricci e vuole il biberon, come mi è stato detto, perché quando si stacca provo sempre a tirarlo, e escono a fatica dieci grammi in venti minuti...)l'aggiunta si fa sempre più corposa, finché si arriva a più latte artificiale che materno.

Lo Stress è al massimo livello. Odio il tiralatte, odio sentirlo strillare perché svuota i seni e deve aspettare qualche minuto che sia pronto il biberon, odio dargli il biberon dopo che si è innervosito perché la centrale del latte gli ha chiuso le porte in faccia e quindi poppa male perché è irritato, arrivo a odiare il momento della poppata, perché ogni volta aspetto con ansia quelle urla di fame e non so mai se e quando arriveranno...

La pediatra allora, complice il fatto che ha già più di un mese ed è raddoppiato di peso, quindi abbiamo risolto il sottopeso di partenza(considerando che è stato dimesso di due chili e mezzo e dopo quattro settimane ne pesava più di quattro chili)mi suggerisce di alternare una poppata solo del mio e una solo di artificiale. L'importante è ridurre lo stress per tutti e due. Funziona.

Funziona per una decina di giorni. Alterno tre pasti e tre pasti facendo in modo di dargli il mio la notte. La notte da sempre ha preso esclusivamente il mio, vuoi che abbia meno fame e più sonno lui e più latte io, chissà.

Andiamo avanti così altri dieci giorni circa. Poi inizio a dovergli dare l'aggiunta anche quando gli do' il mio. Era prevedibile, attaccandolo meno spesso. Ma lui cresce a vista d'occhio, è sazio e tranquillo quindi per me è un sistema che funziona. Finché posso gli do' anche una goccia del mio, ma ormai ho smesso di avere l'ansia e i complessi:meglio che sia sereno e abbia una mamma riposata e serena che lo tiene in braccio con il sorriso mentre gli da' il biberon di latte artificiale, che la mamma stressata di prima. Neanche le occhiatacce di un'ostetrica del consultorio mi fanno vacillare, anche se vorrei che lei, come l'altra, mi capisse e accettasse la mia Scelta senza dare Giudizi.

Lo sappiamo tutte che il latte materno è migliore. Ma ho seguito tutti i consigli datimi, ho tenuto duro più di un mese, non mi sono arresa e ho fatto di tutto per tenermi il latte. Se non ha funzionato allora basta. Chiamatemi debole, continuate pure a ripetermi che lo devo attaccare, come se non lo avessi fatto...ma io mi arrendo.

Finché ci sarà anche una sola goccia nel mio seno glielo darò con gioia. Provo l'omeopatia per vedere se riesco a mantenere questo livello di latte, continuo a bere tisana e a cercare di riposare. Ma quando sarà esaurito del tutto passerò dall'allattamento misto all'artificiale senza sentirmi colpevole.

Di solito

Di solito i neonati dormono molte ore, anche durante il giorno.
Ecco, il Fagiolo non sa di essere ancora un neonato.

Di solito i neonati stanno bene senza vestiti: il pannolino da' loro fastidio, e anche gli indumenti li impacciano.
Ecco, il Fagiolo allora ha già sviluppato il senso del pudore, perché strilla come un ossesso ogni volta che lo cambio.

Di solito i neonati adorano il bagnetto, li rilassa moltissimo.
Ecco, il Fagiolo urla e strepita non stop da quando inizi a spogliarlo finché non lo asciughi e lo rivesti, e certe volte prosegue per altri lunghi minuti finché non arriva l'ora di mangiare.

Come quando ero incinta, la Gente ne dice parecchie di cose: estranei, passanti, ostetriche, pediatri, nonni, amiche, tutti hanno da dire qualcosa. Spesso però, a quanto pare non è tutto oro colato.
Qualcuno mi aveva anche detto che

di solito il primo sorriso arriva dopo il terzo mese.
Ecco, io allora sono un'illusa, e probabilmente non c'è base scientifica a riguardo, oppure tu sei un Fagiolo precoce, perché ieri mattina, mentre ti allattavo, hai smesso, ti sei staccato e senza spostare lo sguardo dal mio viso hai sorriso per un minuto buono senza vacillare. Non le smorfiette precedenti, un sorriso mantenuto per tanti secondi, sguardo nello sguardo.
Ripeto, di certo sono un'illusa sognatrice, ma in quel momento ho pianto. Grazie Fagiolo.

Trenta giorni

Auguri Fagiolo, oggi hai un mese di vita. , quattro settimane sono finite sabato scorso, ma noi consideriamo trenta giorni.
Trenta giorni.

Sei cresciuto a vista d'occhio. Dal giorno della dimissione a martedì scorso hai preso più di un chilo, chissà domani alla pesata che cosa scopriremo. L'ostetrica guarda la bilancia sbalordita ogni volta, e io e te ci facciamo grosse risate.

Hai iniziato a fare versetti. Ovviamente non vere e proprie prove di suoni e sillabe, saresti davvero un genio altrimenti. Ma fai "Gu" e "Ghi" e "Eeeh", senza piangere, con gli occhi spalancati, e quella vocina così tenera che mi sento balzare il cuore in gola ogni volta.

Tieni su la testa già abbastanza bene. Quando sei bocconi sul fasciatoio spesso la tiri su e la tieni ferma, per diversi secondi. Senza barcollare. Che bravo che sei.

Ci vedi. Forse non bene e non lontano, ma adesso guardi. Guardi me quando ti allatto, guardi il pupazzo che hai nella carrozzina, e hai proprio lo sguardo vispo, per citare Nonno A.

Abbiamo scoperto ieri che già brami gli spazi ampi. Sdraiato sul lettone, te ne sei stato lì quieto un'oretta, a fare versetti e a provare a girarti di fianco da solo, cosa che ti è riuscita benissimo.

Insomma, sei cresciuto.
Sei cambiato un sacco.
Sembra ieri l'attimo in cui sei scivolato fuori dal mio corpo: ancora adesso, quando chiudo gli occhi per dormire è la prima e l'ultima immagine che mi passa dietro le palpebre.
Eppure sembra anche che sei con noi da sempre. La vita prima di te è vaga e nebulosa. Mi manca, ma solo ogni tanto e per certi aspetti.

Auguri per i tuoi trenta giorni.

Venuta al mondo

Mercoledì 26 maggio vado a fare il tracciato, e mi trovano la pressione alta e il liquido leggermente più basso. Decidono di ricoverarmi il giorno dopo.
Passo la giornata di giovedì sotto osservazione in ospedale:ero un po' frustrata, perché la mia gine mi aveva fatto ricoverare con l'idea di indurre il parto, invece poi non se ne è fatto di nulla. Una giornata lunghissima:ero arrivata in ospedale con l'idea che avrei avuto presto il mio Fagiolo in braccio, invece...

Venerdì il ginecologo di guardia la mattina, al suo giro di visite, mi vede ancora la pressione alta e mi fa:"O che la teniamo a fare qui? Direi che lei è una candidata per l'induzione!"(Ero a 40+4). L'avrei baciato.
Detto, fatto.Nel giro di mezz'ora ero di nuovo in camera dopo l'applicazione del gel.
La giornata passa tranquilla.
Verso sera inizio ad avere dolori di schiena abbastanza forti e frequenti. Mi fanno il tracciato, ma risultano poche contrazioni. Io provo a spiegare loro che sto male e che qualcosa non quadra:negli altri tracciati, quando venivano registrate contrazioni anche più forti, non avevo dolore, invece in quel frangente sì, eccome. Ho pensato avessero tarato male la macchina, o forse col fatto che i dolori erano tutti alle reni non li registrava...chissà. Vorrei mi dessero più ascolto. Se ti dico che sto male, anche se sono una povera primipara inesperta, assecondami. Dammi un minimo di fiducia.
Mi spediscono a fare una doccia calda e a dormire, e la Metà-della-Mela a casa.
Cambia il turno, è passata un'ora e io sto sempre peggio. Dormire, come no. A ogni contrazione mi accovaccio accanto al letto come se dovessi deporre un uovo. Poco dignitoso, ma tant'è. Funziona.
Non reggo più, emergo tipo zombie dalla camera e chiedo dell'ostetrica.
L'ostetrica che è arrivata si decide a visitarmi:tre cm, si va in sala travaglio. E' mezzanotte circa.

Sinceramente ricordo che i dolori erano molto intensi e ravvicinatissimi, non riuscivo a rilassarmi tra una contrazione e l'altra. L'ostetrica-angelo mi massaggia la vita e mi insegna a ruotare il bacino. Non ce l'avrei fatta senza di lei.
Arriva la Metà-della-Mela e i massaggi li fa lui. Deve aver guidato a ottocentoventi km orari, è arrivato in un lampo. Speriamo non ci fossero autovelox.

I massaggi funzionano per poco. Sto malissimo. Troppo ravvicinate, è tutto troppo veloce.
A un certo punto, ci viene l'idea:entro nella vasca a idromassaggio. Per il dolore non fa molto, ma se non altro le distanzia leggermente, riesco a riprendere fiato tra l'una e l'altra.
Il tempo cessa di aver significato, e addirittura sonnecchio tra una contrazione e l'altra. L'unico segno per me del tempo che passa è il fatto che ogni 15 min la Metà-della-Mela mi dosa l'Apermus.

La dilatazione è rapidissima.Sento l'impulso di spingere già a 6 cm, e ovviamente non posso farlo. Trattenersi è la cosa che ricordo mi ha fatto più male.
Ci siamo, arrivo a 10 cm.
L'ostetrica mi invita a far pipì. Penso:"Ma che, stai scherzando? Dove è la telecamera? Non ci riuscirò mai!". Infatti. Mi mette il catetere.
Poi mi rompe le acque, e finalmente posso spingere. Che sollievo.Fisicamente e mentalmente. Spingere non fa male come credevo, fa stare bene. Non ne potevo più di trattenermi.

Ci trasferiamo in sala parto, trovo la sedia con i poggia piedi e soprattutto le maniglie molto più comoda e utile. Le maniglie sono la mia ancora, non vorrei staccarmi neanche per accarezzare i capelli di mio figlio che spuntano. Avevo la sensazione che se l'avessi fatto avrei perso il controllo del respiro, delle spinte, delle energie. Che madre snaturata, avrà pensato l'ostetrica-angelo:
"Signora, spuntano i capelli, li vuole toccare?"(Con sorrisone)
"NO!"(Voce tipo troll di montagna)

Spingo, e spingo bene, ma non esce. C'è un giro di cordone intorno al collo. Non ci passa.
Episiotomia. Non sento nulla, giuro, né l'anestesia né il taglio. Sentirò dopo quando mi cuciranno.
Fatto il taglio, in due spinte è fuori. Un sollievo infinito. Una gioia profonda. Una sensazione primordiale indescrivibile. Sono le 4:12. Quattro ore, direi che mi è andata bene per una primipara. Tutto è stato veloce ma molto intenso. Doloroso. Sarò una che regge poco il dolore, ma ricordo bene che stavo malissimo.

Me lo mettono addosso, fradicio, rugoso e sporco. Ha un odore strano. E' bellissimo. Piange, ma non troppo. La Metà-della-Mela si mette a piangere, io rido a occhi asciutti. Le lacrime arriveranno ore dopo, in camera.

Vedo le stelle quando mi controllano l'utero dopo l'espulsione della placenta, e quando mi ricamano.
"AAAH! Ma siete sicuri di avermi fatto l'anestesia?"
"Ma certo signora..."
"No perché io sento tutto..."

Tutto sommato, un parto regolare. Ad altre è andata molto peggio.

Somiglianze

Il gioco delle somiglianze è iniziato appena sei venuto al mondo.
Nudo, sporco e bagnato, pieno di capelli neri e con l'incarnato scuro(, eri cianotico in realtà ma in quel momento non lo realizzavo...)eri il ritratto del tuo babbo, tanto che mi son girata e gliel'ho proprio detto:"Metà-della-Mela, mica avrai dei dubbi spero..."
E mentre ti facevano il primo bagnetto, il tuo babbo ti ha guardato e si è messo a ridere:"Ha davvero gli alluci come i miei!"(Uno dei miei più grandi incubi...Consoliamoci, è un maschio. Una femmina coi piedi di Eta Beta sarebbe stata condannata...)

Poi hai iniziato a crescere. A vista d'occhio. Invece di riprendere il peso della nascita in 15 giorni, lo hai superato di 600 grammi. In due settimane di grammi ne hai fatti più di 800(Nonno A dice che ho il latte di balena...). Eri uno scricciolo, e hai iniziato a riempirti:le guanciotte, le cosce, le braccia. E tutti appena ti vedono hanno iniziato a dire:"Ti somiglia un sacco." Ma dove? Io continuo a vederti uguale al babbo.

E hai un neo. Uno solo. Io sono piena di nei, forse somiglierai a me e al nonno A. Sul braccio, appena sopra il gomito. Mi fa strano, credevo che i neonati non avessero nei. Chissà perché.

E hai quel lieve incavo sullo sterno proprio come la Metà-della-Mela. Mi ha fatto una tenerezza infinita scoprirlo mentre ti cambiavo. Sei uscito dal mio corpo e ti sento mio, ma con quella buchetta e quegli alluci ti sento anche suo. Non è meraviglioso?

Problemi di comunicazione

Io e il Fagiolo abbiamo seri problemi di comunicazione.
Certe volte piange e urla tutto il giorno e non riusciamo a capire cos'ha. Mangia, è pulito, ha fatto ruttini e anche cacca e pipì, è cullato e vezzeggiato, eppure piange non stop per ore ed ore, e non sembra mal di pancia. Mah.

Certe volte vorrebbe la tetta ogni due ore, mentre di solito ne passano tre o quattro, e altre volte dorme anche cinque o sei ore di fila. Capire quando piange per fame quindi può essere difficoltoso certe volte. Anche se stiamo imparando a riconoscere il tipo di urla e altri piccoli indizi:se ti si attacca a un braccio o a un dito e succhia tipo idrovora, , facile che sia la fame.

Questi ultimi due giorni poi sembra non bastargli una tetta, e dopo un po' che se ne sta lì a ciucciare ma senza ciucciare davvero(cioè non inghiottisse quindi non tira, in pratica usa la mia tetta come ciuccio) si arrabbia:ma se tirasse di latte ne verrebbe ancora. Se però lo passo all'altra tetta riprende a succhiare e inghiottire. Che ha? Mah.

Instaurare una routine è impossibile, proprio perché non ha orari precisi:si possono solo fare ipotesi su quanto tempo dormirà tra una poppata e l'altra:dalle due alle quattro ore tutto è lecito.

Eh, mi sa che i tempi dell'assestamento non sono finiti. E da domani sarò sola tutto il giorno, visto che la Metà-della-Mela torna a lavoro. Sento un brivido...

29 maggio 2010

Alle ore 4:12 del mattino il nostro Fagiolo è venuto al mondo.

Trovo solo ora due minuti per accendere il pc. Sono stata un po' sopraffatta dagli eventi, una volta tornata a casa. Crisi di panico e isteria, ma anche un senso di appagamento totale, di felicità perfetta. Tutto mi sembra una sfida spaventosa, a momenti, mentre in altre occasioni non mi lascio turbare nemmeno dalle crisi di pianto da aria in pancia e riflusso più nere. Viviamo alla giornata, e io, la Metà-della-Mela e il Fagiolo stiamo cercando di prenderci le misure a vicenda, di assumere dei ritmi e imparare a conoscerci. Ci sono giornate storte e altre migliori, ma ehi, è talmente poco tempo che siamo in tre...miglioreremo senz'altro. Pensiamo positivo. Pensiamo alla gioia che mi da' guardarlo. Cavolo, l'ho fatto io? Davvero? Wow.

A presto per il racconto del parto, e anche due parole sull'allattamento e il rooming-in...

Dicono

La gravidanza è terreno fertile per le dicerie, le leggende metropolitane e i racconti horror-splatter.
Un esempio?
Adesso che sono a 40+3(ma chi ca**o ci aveva insegnato che una gravidanza dura NOVE mesi??)tutti giurano che quando venerdì "farà la luna" sarà il momento giusto.
Ora, senza voler offendere nessuno, la metà scientifica e razionale della mia mente si trova d'accordo con il commento a riguardo proferito dal futuro nonno A(mio babbo), che domenica ha sentenziato:
"Sì, certo. Infatti quando non è luna piena nel mondo non nascono bambini. Ma fammi il piacere." Ma no babbo, è che ne nascono di più, è vero sai, quando partorì la L. aveva "fatto la luna"e la nursery era piena...
L'altra metà della mia mente ci crede disperatamente: se la luna influenza le maree, la semina, il travaso del vino nei tini e anche gli innamoramenti, potrebbe influenzare anche questo Fagiolo, affinché decida di premere il pulsante per l'espulsione automatica.

Altro esempio?
Dicono che la panciona poi manca. Ora, ve lo saprò dire. Non ho prove conclusive ed esaustive a riguardo, essendo ancora dotata di questo invidiabile optional. Ma io penso che ciò che manca è l'indipendenza. Mi spiego. La pancia è in realtà lesiva della propria indipendenza:impaccia, ti impedisce di metterti le tue canottiere e magliette preferite, la mandi a sbattere nella doccia e in ogni angolo finché non ci fai l'abitudine, è un lasciapassare per chiunque si senta in diritto di toccarla/toccarti come se fosse sconnessa da te, fa apparire minuscole le Amiche di Maria anche se in realtà hai fatto due taglie e ti senti prosperosa come la Bellucci(in compenso sfina le braccia, i glutei e le gambe con annesse caviglie-pandoro).
Ma, e qui sta il nocciolo, dal punto di vista del Fagiolo è accessorio multiuso multifunzione indispensabile e perfetto.
Ti permette di portarti appresso il Fagiolo senza nessun ausilio meccanico, ingombrante e costoso.
Ti consente di nutrirlo senza dover diventare una centrale del latte e senza(in tempi più futuri)dover ridecorare le pareti della cucina a ogni pasto.
Ti consente di tenerlo pulito senza cattivi odori, senza costi di pannolini, senza creme e olii e senza rischiare di affogarlo nella vasca(ebbene sì, sono ancora un po' in ansia).
Ti permette di sopperire a ogni suo bisogno senza dover decifrare il suo codice di piagnisteo. Vi pare poco? Continuo a chiedermi cosa succederà la prima volta che si metterà a piangere in quella stanza d'ospedale dove saremo soli, io e Lui. Avrà fame, sonno, paura, caldo, freddo, male? Ci daranno un manuale appena usciti dalla sala parto?
Sì, forse dopotutto mi mancherà la pancia...

Countdown

39+6.
Ci siamo. ormai il tempo è quasi scaduto. Mi riferisco ovviamente alla croce e delizia di tutte le quasi-mamme, la DPP, che sembra la sigla di un partito e invece significa data presunta del parto.
Eh, la parola magica.
Presunta.
Della serie, io ti fisso questa data e ti baso tutti gli esami e le curve della crescita e le menate varie secondo questa data, ma la responsabilità non me la prendo. Potresti anche partorire due settimane dopo o due prima(Ovviamente non il mio caso).
E' un mettere le mani avanti.

E tu, razionalmente, lo sai benissimo. Mica sei scema. Te lo ha detto il/la gine, te lo dicono al corso, lo leggi su Internet, sulle riviste per neo mamme e sui libri che hai comprato per farti una cultura.
Ma, ugualmente, ci speri.
Speri che si decida a nascere prima che il conto alla rovescia segni lo zero, e ti eviti di fare la spola casa-ospedale per i monitoraggi di rito. Ti eviti le telefonate di chi ti chiede se ci sono novità, come non sapessero che se ci fossero novità significative(ovvero la nascita del Fagiolo)li avresti chiamati tu, e ti penti quasi di aver divulgato la vera DPP. Ti eviti l'attesa snervante di un sintomo che nemmeno sai bene se riuscirai a riconoscere, perché non lo hai mai vissuto prima, da ingenua primipara dilettante.

Ci speri perché, nello stato d'ansia pre-evento e pre-parto inizi a temere qualunque cosa:l'induzione, le complicazioni, la pressione alta, il poco liquido amniotico, un taglio improvviso...Tutte cose che pensi di poter evitare se il Fagiolo premesse il tasto ON prima della data di scadenza.

Ci speri perché hai fastidi e doloretti vari da giorni e giorni, che però non sono quelli buoni, quelli conclusivi, e alla visita di venerdì scorso ti hanno detto che ancora non si è accorciato di un mm, questo benedetto collo.

Ci speri perché hai maledettamente voglia di vedere il tuo Fagiolo.