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Avemus lettino!!




E avemus anche il trio e anche una bella panciotta di 36+5...non fate caso a quanto bianca io sia!!

Corso pre-parto - Parte 4

Sono consapevole di aver saltato una lezione. Non ho scritto nulla riguardo all'incontro di martedì 20 aprile, ma il fatto è che c'era poco da dire. Abbiamo conosciuto un'altra ostetrica, diversa da quella della volta precedente, e quasi tutto il tempo se ne è volato in conversazione "di conoscenza". Nome, settimane di gravidanza, sesso e nome del nascituro, e domandine varie. Niente di che, niente di nuovo.

Martedì scorso invece ci sono state due novità. Abbiamo fatto degli esercizi di rilassamento basati sulla visualizzazione. In sostanza, nella stanza in penombra e in posizione rilassata, con gli occhi chiusi, abbiamo cercato di vedere con la mente le immagini che l'ostetrica ci proponeva, facendoci guidare dalla sua voce. Ci ha detto che è un esercizio che si può fare anche a casa, mettendo magari una musica rilassante in sostituzione della sua voce, e concentrandoci su immagini tranquillizzanti. Martedì ci ha fatto visualizzare una sfera di luce. Devo dire che mi sono davvero rilassata, quel quarto d'ora, è stata una bella sensazione. A quanto pare è una cosa di cui ho bisogno, negli ultimi tempi, vuoi o non vuoi, non faccio che pensare al momento fatidico del parto, e questo mi innervosisce. ne ho paura, ma allo stesso tempo sono così stufa di rimuginarci su che non vedo l'ora arrivi. E anche quando non ci sto pensando attivamente, è un un pensiero perennemente accucciato in un angolino della mia mente. Sicché, mi sono proprio goduta quei minuti.

Ho provato a ripetere l'esperienza a casa, anche per esercitazione: infatti, a detta dell'ostetrica, può essere utile da mettere in atto durante il travaglio. Ma onestamente non ho avuto molto successo. Forse persone più "allenate", ad esempio chi già fa yoga o altre discipline in cui sono previsti esercizi "mentali" tipo questo, riuscirà a metterlo in pratica anche durante il travaglio, ma a me non riesce così bene. Non riesco proprio a sgombrare la mente e visualizzare immagini tranquillizzanti:la mia mente lavora sempre troppo alacramente, pare.

Dopo l'esercizio, l'ostetrica ha affrontato il discorso travaglio, e ha iniziato a spiegarcene la meccanica, sfatando numerose dicerie. Ciò che mi ha colpito sono state le domande proposte, giustamente, da alcune colleghe di corso. Domande di cui sapevo già la risposta, e che consideravo banali, perché appunto mi ero già informata a riguardo, leggendo libri a tema per esempio. Non lo dico con presunzione, perché appunto sono le stesse domande che mi posi io a inizio gravidanza, mi ha colpito però che queste persone abbiano voluto aspettare fino al corso per vedere risolti i loro dubbi, mentre io mi sono fiondata in libreria quando ero davvero di poche settimane. Il mondo è bello perché è vario, a quanto pare.

Ci ha anche dato le date per l'incontro con i pediatri locali, e qui casca l'asino:che tipo di domande si possono fare per cercare di capire se si preferisce un medico piuttosto che un altro?

Decalogo:i diritti naturali dei bambini

Qualche giorno fa Mammafelice ha pubblicato il decalogo dei diritti naturali dei bambini, di Gianfranco Zavalloni (Scuola Creativa), e sperando di non far torto né a lei né a lui lo vorrei ripostare...

I DIRITTI NATURALI di bimbi e bimbe

1. IL DIRITTO ALL’OZIO: a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti;
2. IL DIRITTO A SPORCARSI: a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti;
3. IL DIRITTO AGLI ODORI: a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura;
4. IL DIRITTO AL DIALOGO: ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare:
5. IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI: a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco;
6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO: a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura;
7. IL DIRITTO ALLA STRADA: a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade;
8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO: a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi;
9. IL DIRITTO AL SILENZIO: ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua;
10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE: a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.


Ho lasciato un commento, ma sinceramente ho continuato a pensarci durante questi giorni. Soprattutto, mi è tornata in mente La Domanda che ci fece la psicologa al corso pre-parto(a proposito, giuro che aggiornerò anche quello...):che significa essere una buona mamma? Ecco, premesso che non credo proprio esista un prontuario e/o un manuale a riguardo, credo che questo decalogo ci dia qualche dritta. Appena l'ho letto ho ripensato a quanto, durante la mia infanzia, questi miei diritti di allora siano stati accuratamente rispettati da parte di mamma e babbo, per istinto, o forse buon senso. Uno strappo ai jeans? mettiamoci una toppa. Macchia d'erba? Si lava. E' estate? Al mare tutti i giorni, a giocare con la sabbia e nell'acqua, raccogliere le conchiglie e a inventarsi le storie più complicate a partire da un sasso di forma bizzarra. mamma non sa nuotare, ma io ho sempre fatto il bagno, perché era capace di affidarmi tranquillamente ad altri genitori e vedermi andar via, sempre più lontano dalla battigia. E poi la bicicletta i pomeriggi, e le passeggiate la domenica, e la pineta, e i pennarelli, e i libri, e niente sport o altre attività finché non ho avuto una decina di anni...

E poi ho pensato:è così che voglio crescere questo Fagiolo. Voglio che rida tanto quanto ho riso io da bambina.
Ma sarà possibile? Ammettiamolo, persino in un piccolo paese come il mio qualcosa è cambiato. Non è possibile giocare per strada davanti casa, come facevo io, troppe auto, adesso. Mia mamma non lavorava:non per questo aveva meno cose da fare, in quanto casalinga, ma di certo aveva orari più flessibili. Mentre io, prima o dopo, dovrò mettermi a caccia di un lavoro, e probabilmente sarà un lavoro stagionale estivo. Sarebbe bello anche per noi adulti vivere la vita con più calma e misura. In parte possiamo rallentare, ma purtroppo ci sono dei limiti invalicabili.

Per parte mia, farò del mio meglio per dargli tutto quello che io ho ricevuto. Che sia anche questa una risposta, per quanto parziale, alLA Domanda?

Il compleanno della mamma/nonna A, e le 35+4

Ieri era il compleanno di mia mamma...e io e la Metà-della-Mela siamo andati a cena da loro. Un po' assurdo, uno dice, ma scusa è il suo compleanno e la fai cucinare? Portala a cena fuori se non sei in grado di cucina...ehm, se proprio non la vuoi invitare a casa tua!
Sembrerebbe un ragionamento sensato, se non fosse che
A)La mamma cucina benissimo;
B)La mamma adora cucinare!

Le ho quindi prontamente comprato un delizioso grembiulone country, presso una bottega country handmade di-vi-na(e carissima!)che si è da poco trasferita qui in paese.
Se vi interessa, ecco il sito:pare che venda anche a distanza. Purtroppo però nel catalogo non sono presenti i grembiuli, quindi non posso mettervi una foto...

Sarà una nonnina abbastanza giovane, la mamma...ma mi fa così strano pensarla in questi termini. Sì perché se la gravidanza ha sdoppiato me stessa, dividendomi in due, la versione-mamma e la versione-me, sta riqualificando anche le persone intorno, a cominciare proprio da lei. Non più "solo" mamma ma anche nonna. Corpo, cuore e anima connessi e legati a un altro essere, oltre che a me, una relazione tutta nuova in cui io avrò un ruolo diverso da quello di "figlia". Fino a qui non ci avevo mai riflettuto più di tanto, ma a questo punto forse, anche la mamma sta affrontando gli stessi cambiamenti intimi che sono sopraggiunti in me? Avrà anche lei le sue paure del tipo "Sarò una brava nonna?", oppure le nonne sanno tutto per imprinting appena prendono in braccio il/la nipote e quindi è solo felice come appare circa il lieto evento?

Lieto evento che si avvicina:per tutti gli altri a gran velocità, per me con una lentezza esasperante. Ogni settimana mi sembra più lunga di quella passata, ogni mattina mi alzo e penso:"Oggi sono di 35+4...ancora?Ma ero di 35+3 un'eternità di tempo fa!"
Su PianetaMamma scrivono che
Se la madre è alla prima gravidanza, è probabile che il feto scenda nella cavità pelvica già a partire dalla 35a settimana, capovolgendosi con la testa nella cavità. Da questo momento i movimenti del bambino sono limitati, a causa dello spazio ristretto in cui si trova.


Ecco, il mio non lo sa. Devono averlo inviato sprovvisto del manuale di istruzioni, perché non fa che agitarsi e scalciare imbizzarrito a tutte le ore, ogni giorno di più. Però, siccome evidentemente ha già una personalità infingarda, lo fa solo quando è sicuro di non essere scoperto.
Esempio pratico.
Se faccio tanto di dire a un'amica in visita che il Fagiolo scalcia parecchio durante il giorno, a intervalli serrati, state certi che se ne rimarrà quieto e immobile per tutta la visita, dovesse durare ore e ore. Non un fremito, pancione immobile, nada de nada, non mi scoprirete mai. Si tuffa in trincea e stop.
Mai che desse un po' di soddisfazione.
Vabbè, lo amo lo stesso...

Botte di autostima

Fatto Uno.
Quando: Giovedì, tarda mattinata
Dove: Salotto di casa
Come: Già vestita di tutto punto, con la maglia preferita, i leggins neri, la borsa coordinata, pettinata e truccata, mi siedo sul divano per infilare gli stivali, che mi ero messa solo il giorno prima. Infila. Tira. Spingi. Muovi. Riprova. Cavolo. Non entrano. Non entrano proprio. Cioè, significa che in meno di ventiquattr'ore la mia caviglia sottile è diventata un panettone? Doh!

Fatto Due.
Quando: Giovedì mattina, venti minuti dopo il Fatto Uno
Dove: Alimentari di fiducia
Come: Infilati al volo gli altri stivali con cerniera(quelli si allacciano!) scendo a comprare il pane e gli affettati. Entro, e parte la ola ( vedi post precedente ).
"Come stai?"
"Bene grazie. Un po' stanca ma tutto a posto."
"Quanto ti manca ora?"
"Eh, un mesetto..."
La commessa si tocca il volto e le guance in un gesto inequivocabile.
"Si vede!"

Fatto Tre.
Quando: Giovedì mattina, mezz'ora dopo il Fatto Due
Dove: Cucina
Come: La Metà-della-Mela rientra a casa per pranzo, io lo aggredisco isterica.
"Oggi di corsa a comprare stivali nuovi perché non mi entrano più! E ho le caviglie gonfie! Due pandori! Due palloni! Sono tutta un pallone! Sono gonfia come una palla da spiaggia! Anche la commessa mi ha detto che ho il viso paffuto! Uaaah!"
"Bè..."
"Bè cosa..."
La Metà-della-Mela ripete il gesto della commessa.
"Effettivamente..."

Sipario, grazie.

Corso pre-parto - Parte 3...e la Valigia

In realtà dovrebbe intitolarsi parte 4, visto che prima dell'incontro di martedì scorso c'è stato l'ultimo con la psicologa, il martedì prima, subito dopo Pasqua. E' che allora la psicologa ci pose una di quelle domande così assurde ma così profonde, così ricche di significato ma anche poco significative, quelle che possono voler dire tutto o nulla, roba tipo "E' nato prima l'uovo o la gallina?" ma anche "Esiste davvero la famiglia del Mulino Bianco?". Siccome ci stavo ancora pensando su, ho saltato l'aggiornamento. Ci sto ancora pensando, se è per questo.

La domanda è: Cosa vuol dire essere una buona madre?

Aprirò un sondaggio, temo. Perché le opzioni sono innumerevoli. Una buona madre è una che si dedica interamente al proprio bimbo, materialmente ed affettivamente, compiendo tutti gli sforzi e i sacrifici necessari affinché lui sia il più sereno e appagato possibile? Detto così non suona male. Deve annullarsi per suo figlio? Non sono d'accordo. Nel senso, ok, sono la mamma di Samuele, e probabilmente dall'istante in cui l'avrò tra le braccia per la prima volta in avanti sarà la mia identità principale. Però sono ancora io, Airin, 25 anni da compiere, e una serie di hobby, vizi, livelli emotivi a cui non credo sia giusto rinunciare. Come posso essere il suo adulto di riferimento se mi riduco ad essere "solo" mamma, per quanto meraviglioso sia? Non so se riesco a spiegarmi molto bene...Mi sembra una visione una po' vecchia delle cose, ecco.

Va da sé che La Domanda mi ha praticamente gettata nel panico. Se finora ero preoccupata per le cose pratiche(giuro, continuo a smattare su cose del tipo "Oddio, come lo tengo mentre lo lavo? Come si tiene in braccio? E se mi caede? E se non capisco perché piange?",al ritmo di diciotto dubbi del genere al secondo, nelle ore di calma)inizio a esserlo anche su questo fronte:sarò una brava mamma? E' difficile rassicurarsi quando non sai a cosa il termine si riferisce, giusto?
Certo è che amo il Fagiolo e farò del mio meglio.

E arriviamo così all'incontro di martedì scorso, il primo con l'ostetrica. Mezz'ora di ritardo. lei, non io. Iniziamo bene.
Ma, udite udite, ho la lista dell'ospedale dove andrò a partorire circa cosa portare con sé al momento del ricovero. In altre parole, cosa mettere nella Valigia. Valigia con la V maiuscola, perché qui è diventato insieme un tormentone primaverile e un oggetto di culto. Negli ultimi giorni, da mia mamma alla cliente in coda dietro di me alla posta non hanno fatto che chiedermi se avevo preparato la Valigia, più o meno da quando sono entrata nella 33esima settimana. Siccome volevo sapere esattamente cosa passa l'ospedale(giravano strane voci secondo cui dovevi portare tu persino i pannolini per il Fagiolo!)e quanti cambi volevano esattamente, ho rimandato. Mi sentivo come se stessi rimandando l'appuntamento dal dentista. Martedì torno a casa baldanzosa con l'elenco in mano, e chiamo mamma.

"Mamma, portami la Valigia! Ho l'elenco!"
"Ecco, meno male, allora domani te la porto."

Giorno dopo.
DRIIIIN!
"Ciao mamma, hai portato la Valigia?"
"Eccola qui. Ora però mettiamoci a pulire la stanza del bimbo, ora che finalmente è svuotata(NDA, Ho tolto l'ultimo scatolone del trasloco solo domenica scoresa!), così puliamo anche i cassetti e ci riponi il corredino."
"Vabbè, ho quattro cambi contati per il momento, che li metto a fare nel cassetto? Li metto direttamente in Valigia!"
"In Valigia?! Ma che, vuoi preparare la Valigia così presto?"
"..."

Mi sono cadute le braccia.

La Gente

Da quando la pancia ha iniziato a spuntare, e via via che cresceva fino a ridurmi a chattare solamente con i miei piedi laggiù in basso, perché senza webcam non riesco a vederli, mi sembra che ogni volta che esco e mi avventuro per il mondo ci sia un enorme occhio di bue che mi illumina a fascio e mi segue ovunque. Tipo una freccia luminosa sopra la testa:"Attenzione, passa donna incinta, sentitevi liberi di rivolgerle la parola dove e quando vi pare, chiunque voi siate".
La Gente, che normalmente non ti rivolge la parola, a fatica forse ti sorride se incroci il suo sguardo in fila alla posta, o ti rivolge un flebile "Mi scusi" se sta chiedendo permesso, d'un tratto si interessa a te. Volano sorrisoni, domande sul tempo di gestazione, commenti zuccherosi e simili. Roba che da parte di estranei uno mica si aspetta.

Ci sono gli Entusiasti. Solitamente sono le signore di una certa età, comunque mai sotto i cinquanta, che incontri dal fornaio o dall'alimentari o in fila al banco gastronomia del supermercato. Si voltano, vedono la tua pancia, e via una profusione di sorrisi e commenti per diabetici:"Che bella, la pancia!", "Ma di quante settimane sei?", e la classica dei classici, "Maschio o femmina?". Seguono complimenti vari e chiudono con "Eh, il periodo della pancia è il migliore...". Vagli a spiegare che vorrei riuscire a depilarmi da sola, a farmi una pedicure come si deve, che la notte non dormo da mesi, che sbatto nelle pareti della doccia...vabbè, c'è chi sta peggio.
Memorabile la vecchina al supermercato che, senza nemmeno dirmi buongiorno né chiedere il permesso, ha allungato la mano e mi ha accarezzato la pancia.

Ci sono quelli del Fan Club. Trattasi dei titolari e dei commessi di quei due o tre negozietti dove vai più spesso. Quando entri tirano fuori gli striscioni e parte la ola. Sanno tutto ormai, e nonostante questo chiedono continuamente quando è la data presunta, come sto, se riesco a dormire, se scalcia, se ho questo o quel disturbo...

Poi ci sono anche gli Indifferenti. Quelli che se prima non si voltavano neanche adesso al massimo si limitano a sorriderti. Mi piacciono abbastanza, gli Indifferenti.

E naturalmente, ci sono cose che non cambiano mai al mondo, e ci sono anche i Maleducati. Quelli che chissenefrega se ci sono donne con la panciona o vecchiette piegate in due poverine, mica si alzano per offrirti una sedia dove non ce ne sono di libere, o ti fanno passare quando all'ospedale ci sono quaranta numeri davanti al tuo e non ci sono sedie in corridoio. Categoria dura a morire, questa...

La Lista

Io e la Metà-Della-Mela abbiamo completato la lista di nascita qualche giorno fa.
Avventura.
Come prima cosa, al negozio(la filiale locale della catena Io Bimbo)ci hanno fatto prendere un appuntamento.
"Venite appena apriamo, alle nove e mezza, e se poi non ce la facciamo a finire di farla potrete tornare nel pomeriggio..." COSA!? Ma dico, dalle nove e mezzo all'orario di chiusura sono circa tre ore, che vogliamo fare, riscrivere tutta l'Odissea??

Così, intimoriti dalle previsioni fosche della commessa, ci rechiamo in negozio all'ora e alla data stabiliti.
Placchiamo una commessa:"Scusi avremmo un appuntamento per...no sa...insomma sì, la Lista di nascita...", sentendo l'obbligo di chiamarla con l'iniziale maiuoscola.
Lei sogghigna tipo Gatto Silvestro che finalmente ha acchiappato Titti e se lo è cucinato arrosto con le patate.
Estrae con la rapidità di un cowboy un cartonato pieno di voci pre stampate e inizia il giro turistico.

Giuro, ci è stato proposto di tutto. No, davvero, di tutto. Cominciando dall'ovvio e costoso (Seggiolone? Sdraietta? Girello? Box?)all'ovvio abbordabile (Palestrina? Gioco da attaccare al passeggino? Set bagnetto in splendida-confezione-regalo? ), passando anche per i moderni ritrovati tecnologici più o meno utili (Il Baby Pappa? E che cos'è? Trattasi di moderno elettrodomestico che omogeinizza, cuoce a vapore, riscalda e congela. Ah, caspita...)e per quelli totalmente inutili (Davvero non volete il video controllor? Nemmeno il Radio controllor? Ma siete proprio sicuri? Qui, iniziavo a sentirmi una mamma degenere...)fino ad arrivare alle assurdità (No, non voglio mettere in lista il vasino da notte, cavolo! Non è ancora nato!! No, nemmeno l'aereosol, che fate, me la gufate che si debba ammalare un minuto dopo la nascita? OLa bicicletta?! Ma stiamo scherzando? E a natale e ai compleanni i nonni che gli regalano se alla nascita gli han già donato persino l'auto per quando avrà diciotto anni?!)

Alla fine, abbiamo una lista di lunghezza consona, e credo di averci messo cose sensate...

Ma vogliamo parlare della lista apposita per la mamma, quella circa il contenuto della famigerata Valigia? (Altra parola che merita la maiuoscola...Tra l'altro mia mamma, nel suo entusiasmo di quasi neo nonna, mi ha comprato un vero e proprio trolley, di dimensione ridotta rispetto a quello da viaggio che ho già, rosso fiammante...)Roba folle. La trousse del neonato è più fornita della mia, se si da' retta a loro. Davvero gli serve olio-shampoo-bagnoschiuma-tre tipi diversi di crema-pasta fissan-talco-latte detergente(Latte detergente? Che ci deve fare, struccarsi??)?

Sarò anche ignorante, ma secondo me qui si sta esagerando...