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La Sorella Maggiore

Il Fagiolo è il mio primo bimbo. Non ho altri figli, quando nascerà sarò proprio una mamma nuova di zecca mai testata.
Almeno così credevo.
Sì perché poi mi sono invece resa conto che...ho già una bimba. Una bimba decisamente pulita e profumata, molto intelligente anche se va ancora a quattro zampe alla tenera età di un anno e nove mesi, iper accessoriata: è dotata infatti di manto striato, vibrisse e coda.
Sto parlando della nostra adorata e stra-riverita Gatta.
La Gatta è a tutti gli effetti un componente della mia famiglia, solo che invece del ruolo di animale domestico si è scelta, e noi glielo abbiamo affabilmente permesso, il ruolo di prima figlia.

La Gatta dorme con noi, sul o nel lettone, e guai a sloggiarla. In vista dell'arrivo del Fagiolo, per cercare di arginare l'orda di peli, le ho preparato la cesta-culla e l'ho messa in sala, per vedere se almeno di giorno dorme da sola. Solo che ho iniziato a farlo mesi fa, perché come figlia maggiore non deve collegare qualunque cambiamento nella sua vita quotidiana con l'arrivo del fratellino. Follia, lo so...

La Gatta ci viene a salutare ogni volta che torniamo a casa e ci riempie di baci. Sì, baci, con la lingua rasposa, manco fosse un cane. Sulle mani, sul viso, sul naso, ovunque. Poco igienico? Forse. Ma invece di farla smettere, cosa peraltro impossibile, abbiamo deciso di cedere al consumismo e di armarci del famoso gel disinfettante, per pulirci mani e volto prima di accostarci al Fagiolo una volta nato. E va bene così, non rinuncerei mai a tutte le manifestazioni d'affetto della Gatta.

Con la Gatta siamo già due tipici adulti regrediti di fronte a un bebé, e ci facciamo pure chiamare mamma e babbo. La giornata è scandita da frasi tipo: "Amore, vieni a dare un bacio a mamma!", "E' tornato babbo, vallo a salutare!", "Sì tesoro, la pappa stasera te la da' babbo, subito subito...". Follia, di nuovo.

La Gatta vuole giocare almeno dieci minuti prima di dormire, sennò piange. Che si vada a letto alle nove o all'una le è indifferente, e non si cura neanche se sei uno straccio o meno:lei vuole giocare. Vizio ineliminabile, per quanto ci si provi. Mi immagino già tra due-tre mesi, con il Fagiolo che mi risucchia la vita e il sonno, costretta ad assecondare i capricci della prima figlia, sentendomi in colpa se la trascuro un po' durante il giorno.

La Gatta è parte della famiglia, anche se è "solo" un animaletto di casa. Forse dovremmo trattarla un po' più come tale, e curarci di darle da mangiare e stop? Forse. Ma quando la mattina viene a darci il buongiorno facendo le fusa e appoggiando il nasino sul nostro ci guarda fisso, bè...
"Buongiorno amore, la mamma si alza subito..."

Corso pre-parto - Parte 2

E così stamattina siamo andati, io e il Fagiolo, al secondo incontro con la psicologa del corso. C'erano diverse facce nuove, ma anche stavolta niente da fare, tutte sopra ai trenta, e vabbè...

Arrivata al secondo piano, folla di mamme...enormi! Con cuscino e tuta da ginnastica! Panico! Penso, Cavolo, ho sbagliato giorno/ora/corridoio/pianeta...Mapporc, era meglio se stavo a casa a fare quella lavatrice che proprio non mi c'è incastrata...
Poi, una delle mamme molto prossime al parto mi indica un'altra stanza, diversa da quella dove l'altra volta, io sbircio e riconosco qualche faccia. Soprattutto, le pance sono tutte più piccole, quindi capisco di essere nel posto giusto.

Oggi l'atmosfera era decisamente più informale, tanto che diverse volte invece che una chiacchierata collettiva ci siamo ridotte a chiacchierate a due o tre con le vicine di sedia. La conversazione si è rivolta su vari argomenti. Anzitutto abbiamo interrogato a mitraglia l'unica presente che è al secondo parto, con la fatidica domanda: ma quanto fa male, davvero, partorire?

La sua risposta è stata abbastanza vaga, conclusa con un, "Ma tanto poi si scordano, quei dolori...".
Mah, non ne sono mica così convinta. Cioè, magari una volta che hai il tuo bimbo li metti in prospettiva, qualcosa che è servito ad arrivare a quel risultato magico, e quindi non una sofferenza fine a se stessa, come quella dovuta a malattie o incidenti. Magari intendeva questo, la signora? perché a me pare assurdo che ci si possano dimenticare così dei dolori del genere, a meno che non sia tutto un mito e in realtà partorire sia una passeggiata sulla spiaggia in primavera. Ho i miei dubbi...

Altro dibattito: il neonato viene lasciato in camera con la mamma in ospedale, è giusto o sbagliato?
La psicologa sostiene che con il tempo si è riconosciuta l'importanza delle prime ore per la creazione del legame madre/figlio, che un neonato è già abbastanza scioccato dall'evento della nascita e non deve essere abbandonato nella nursery tutto il giorno e vedere la mamma solo per le poppate...Mah. Io sarò cinica e crudele, frustatemi senza pietà, ma...insomma, una donna sarà pure stanca dopo aver partorito, la vogliamo far riposare in pace almeno qualche ora? Poi, ovviamente non ho figli quindi non ho esperienza. Magari quando finalmente il Fagiolo sarà nato sarò così in ansia, o agitata, o emozionata, che non chiuderò occhio neanche se me lo mettessero a cento chilometri di distanza. Chissà...

Anche oggi seduta piacevole, ma tutti i racconti che ho sentito mi stanno vagamente facendo salire l'ansia da parto...

Corso pre parto - Parte 1

E così è arrivato il giorno fatidico. Oggi alle nove, primo incontro al consultorio del "Corso di accompagnamento alla nascita". Lo aspettavo da un po', se non altro per avere una scusa per uscire un po' di casa, magari fare conoscenza con qualche altra mamma...

Ecco. Stamattina avrei voluto non una, ma ottomila scuse diverse e certificate pur di NON uscire di casa. Sì perché quando vivi suol mare, altitudine 0, in Toscana, da tutta la tua vita, il tuo fisico poco allenato non è abituato al rigore di una TORMENTA DI NEVE! Giuro. Scena del risveglio: la Metà-Della-Mela che si alza e va ad aprire le serrande, mentre io mi infosso nel materasso mugolando.
Lui: "Amore! C'è la neve!" (Tono di bimbo di quattro anni di fronte a una pila di regali alta otto volte lui)
Io: "Mmm...gh...uhm...gg...???" (Non chiedetemelo...)
Lui: "Ha nevicato! Sta nevicando!Dai, alzati!" (Tono da animatore di villaggio turistico a Sharm)
Io:"Sì, certo, stai a vedere che ci casco..."

Invece...Sorpresona! Nevicava davvero! Non mi stava mentendo! Chi lo avrebbe detto? In un posto dove quando una cosa inaspettata accade davvero commentiamo con un "Boia, domani nevica!", ed ecco che...Caspita.

Ok, mi vesto. Cavolo...il poncho di lana non va bene, fa troppo freddo e c'è troppo vento. L'opzione piumino non è da prendersi in considerazione: sono settimane che non riesco più ad allacciarlo a meno di battere qualunque record mondiale di apnea. Idea, la giacca da neve! Appropriata anche. Dunque, cappello, ok. Giacca allacciata, collo alto del maglione rialzato, guanti presi...Ci sono. Parto.

Atmosfera surreale del paese innevato. Consultorio, secondo piano. Corridoio a sinistra, ecchice qua...!!! Ma...?? Non c'è nessuno! Niente panico, chiedi informazioni! Sì, ma a chi? Intravedo due figure semiumane in quella stanza, io mi butto.

Vengo così a sapere che il corso effettivamente iniziava alle 9 di stamattina, ma evidentemente il tempo ha scoraggiato la partecipazione, perché ci sono solo io! Ma no! Ma porc! Ma come? Proviamo ad aspettare. Meno male che con il passare dei minuti arrivano altre ragazze e l'incontro si tiene come previsto.

Oggi, come faremo per altre due volte, tra due e tra quattro settimane, abbiamo avuto con noi la psicologa del consultorio. Un po' di chiacchiere senza importanza, e poi ci pone la domanda. Come state vivendo il cambiamento in voi stesse, al di là dell'ovvio cambiamento fisico? Come lo percepite?
Eh, è una parola...Inizio a pensarci su mentre le altre, più audaci, iniziano a snocciolare le loro esperienza.
Alla fine dell'incontro sono stata felice di non aver preso mai la parola, perché non avrei saputo onestamente cosa rispondere.
Sono felice. Sì, a mille, anche se è un cliché. Francamente non mi sento cambiata, intimamente, non più di tanto. Più che di cambiamento parlerei di consapevolezza. Di crescita. Ho scoperto una nuova faccia di me, quella di mamma. Quella che mi ha spinto a scrivere questo blog, che alza gli occhi al cielo dopo che per tre ore di fila il Fagiolo mi martella le costole e io vorrei già potergli dire cosa si fa e cosa non si fa guardandolo negli occhi, che sorride come un'idiota quando parla del parassita che ha dentro,.
Che è totalmente terrorizzata per il dopo, per quella che sarà la vita concreta quotidiana con un neonato, il mio neonato, in casa. Sarò capace? sarò adeguata? Magari lo farò cadere mentre gli faccio il bagnetto, mamma mia...Pensieri del genere.

Tutto sommato è stata una seduta piacevole. Spero di legare almeno un pochino con queste mamme, anche se hanno tutte qualche anno più di me.

Alla prossima lezione.

Mission Trio...Compiuta!

Tom Cruise ci fa un baffo! Domenica scorsa andammo da Io Bimbo a Livorno, decisi a saperne qualcosa di più su quell'oggetto indispensabile e misterioso chiamato trio. Entriamo, vediamo le file di scaffali pieni di tutine-pannolini-biberon-accappatoi-termometri-scarpine-e chi più ne ha più ne metta, e barcolliamo leggermente. No, non facciamoci impressionare! Indomiti, ci dirigiamo verso il settore carrozzine-passeggini-trio. Cacchio, pare una concessionaria! Ma quanti modelli ci sono? No, dico, che ci sarà mai di diverso? Meglio chiedere aiuto. Intercettiamo una commessa e le spieghiamo che visto che sono in attesa vorremmo iniziare a farci un'idea per poterne scegliere uno, chiavi in mano.
Lei ci sorride serafica, e attacca con le domande.
"D'accordo, volete le ruote grandi o piccole?" (???)
"Tre ruote o quattro?" (E il ruotino di scorta? No, scherzavo...)
"Fronte mamma o fronte strada?" (Ho il terrazzo fronte mare, se proprio lo vuol sapere...)

Di fronte alle nostre espressioni inebetite, ecco che si impietosisce e inizia a parlare italiano come tutti i comuni mortali, accompagnandoci lungo i filari di passeggini. Carino, ma troppo stretto. No, anche questo è rettangolare, lungo e stretto, mi sembra di mettere il mio bimbo in un loculo, povera creatura...Eccolo, è LUI! Telaio robusto e praticamente indistruttibile, abbastanza piccolo da chiuso(Speriamo entri nel bagagliaio della mia Pikanto e della sua Yaris...), un po' pesante ma tant'è, e con l'aria decisamente più spaziosa all'interno! Ne vediamo altri, ma il nostro cuore ormai è con Lui. Così ci facciamo fare il preventivo.
Efficiente, la commessa ci dice che telaio+ovetto+navicella+base per ovetto+borsa fasciatoio costa...!!!! Cavolo!! Così tanto? Vabbè, ci pensiamo...

Riunione consulto con nonni A(I miei) e nonni B (Suoceri), e il risultato è unanime: questo passeggino non s'ha da comprare! Ma fattelo prestare...Non stare a spendere tutti questi soldi, che poi servono...Insomma, la voce della ragione.
Essendo tirchia per natura e per vocazione, mi rendo conto che sia una notevole spesa, ma allo stesso tempo, per ragioni tuttora incomprensibili, non vogliamo rinunciare a un trio nuovo e non prestato, qualcosa che sia nostro, solo nostro e del Fagiolo. Forse è orgoglio, forse è un attacco di di morbo dello shopping firmato, forse...boh!

Fatto sta che cerchiamo in altri negozi. Ed eccolo...quasi identico, perché è il modello precedente, leggermente più grande dell'altro da chiuso(La mia Pikanto sta tremando...)ma sempre spazioso, solido, apparentemente indistruttibile, completo di tutti gli optional...a un prezzo d'offerta decisamente inferiore! E' sempre caro, ma decisamente meno dell'altro! Giorno di gaudio!
Sì, però, ci sarebbe anche questo altro, decisamente più economico...Carino è carino...Sì, però, mah...
Ho capito. Urge consulto con una mamma esperta.

Così giovedì io e un'amica-mamma-di-bimbo-di-tre-anni torniamo a vedere i due finalisti.
Vede il primo concorrente, e batte le mani:"Noooo! Macchebbello! Macchegrande! Che telaio! Che ruote!(Ancora?!)Che tutto! E bla...bla...bla..."
Ok, ho capito. Le piace.
Concorrente numero due. Faccia di lei tipo: A-Natale-Mi-Hanno-Regalato-Uno-Scopino-Per-WC-Con-Gli-Strass...
"Carino...Sì...Però guarda qui, che telaio sottile, sembra così fragile...leggero però, eh...Però la cappottina è in comune sia per la navicella che per il passeggino...Ovetto e navicella si attaccano sul passeggino e non sul telaio, te lo consumano...Mah...Uhm..."
Ok, ho capito.

Ieri, con la Metà-Della-Mela, siamo tornati al negozio per la terza volta, e abbiamo lasciato l'acconto per quello più caro e più bello che ci piaceva di più. Palese no?

Missione compiuta!